Damilano è la scelta giusta

Con l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Paolo Damilano, si è finalmente chiuso il cerchio per le elezioni amministrative di Torino 2021. Con grande soddisfazione possiamo finalmente dire che, questa volta, tutti i movimenti politici dell’area moderata di centrodestra, hanno preso la giusta decisione in favore di una figura altamente competitiva, in grado di porre la parola fine alla disastrosa gestione degli ultimi cinque anni della nostra città. Adesso occorre dare forma alla Torino del futuro, attraverso un progetto di medio/lungo termine che possa porre le basi di una nuova rinascita, l’obiettivo ambizioso deve essere quello di riportare l’orgoglio nei torinesi per una città che è stata, e dovrà tornare a essere, uno dei motori trainati del nostro Paese.

Partiamo dalla Sicurezza, puntando su azioni chiave e risolutive, attraverso un approccio strategico, vista come il mezzo, non l’obiettivo finale, per incentivare l’economia, l’impresa, il lavoro, la cittadinanza consapevole. Sicurezza partecipata, presenza sul territorio e sorveglianza devono essere alla base di un progetto che dovrà necessariamente essere gestito da persone con reali competenze sul tema che da troppo tempo mancano alla nostra città. Torino ha uno dei Parchi più belli d’Europa che è stato trasformato in un luogo insicuro, inagibile con il calar del sole e abbandonato a sé stesso, per pura incompetenza politica sulla gestione pubblica. Uno stop fermo e deciso deve essere dato a tutti quei “NO” che negli anni hanno impoverito la nostra città: no a tutto quello che sa di progresso e di sviluppo, con amministratori politicamente incompetenti in balia della burocrazia. Abbiamo perso il Salone dell’Auto e la possibilità di partecipare all’organizzazione delle olimpiadi per un puro capriccio ideologico. In questi cinque anni si sono ulteriormente caricati cittadini e commerciati di burocrazia e regole incomprensibili, in quella che era la “città dell’auto”, la viabilità è divenuta infernale in una sorta di guerra agli automobilisti con improbabili piste ciclabili spuntate ovunque come funghi, senza un criterio e una progettazione seria.

Tasse, conti pubblici e semplificazione: eliminazione di spese e regalie, controllo della spesa pubblica rompendo gli interessi cristallizzati da tempo in città con una generale pulizia nel settore delle partecipate. Il fisco comunale deve essere equo per tutti i cittadini, capace di valutare la realtà, sarà necessaria una revisione delle tariffe e dei coefficienti per il calcolo del costo per l’occupazione del suolo pubblico in alcune zone della città: nel Parco del Valentino, per esempio, non si può certo pagare l’occupazione del suolo come se si fosse nella zona centrale, significa uccidere il commercio! L'eccesso di burocrazia a cui siamo arrivati ha portato la maggior parte delle persone al disinteresse, a non assumersi responsabilità, accettando con fatalismo anche i cattivi servizi, percependoli come prassi. Non deve, e non può essere così. La burocrazia e l’amministrazione pubblica devono essere solo strumento a servizio dei cittadini. Dinamicità, sostegno a piccole e medie imprese, per portare i giovani a partecipare ed essere protagonisti della nuova visione della città; occorre investire su di loro, coinvolgerli nel processo di rinnovamento e dare tanto spazio alle loro idee, alle loro ambizioni, alle loro capacità anche imprenditoriali. Ciascuno deve potersi sentire ed essere incluso e partecipe. Infine turismo e cultura, vivacità e mobilità: un’amministrazione che ami, curi e valorizzi le ricchezze, espresse e potenziali, di tutta la nostra città.

Deve essere interesse di tutti la realizzazione di un modello cittadino più vivibile. Promuoveremo eventi in città, nei quartieri, nelle periferie; lasciamo che le energie dei giovani e di tutti i cittadini trovino ampio spazio e appoggio dalle istituzioni locali, lavoriamo assieme in sinergia alla costruzione di una città per i cittadini. Dopo i lunghi mesi passati rinchiusi in casa, con molte attività commerciali chiuse o sull’orlo del fallimento, siamo di fronte a un’occasione storica rappresentata dalle ingenti risorse economiche, provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), che ricadranno sui territori. In nessun caso una classe dirigente responsabile e matura può lasciarsi sfuggire l’opportunità di trasformare e rivitalizzare la città. Il profilo del candidato Sindaco presenta queste caratteristiche, la squadra è in costruzione e sarà sicuramente all’altezza, a noi rimboccarci le maniche, ottenere la fiducia dei torinesi e fondare la nuova Torino del futuro, una delle città guida in Italia e in Europa.

*Guglielmo Del Pero - Partito Liberare Italiano - PLI

print_icon