Biandrate, le due facce della tragedia

A Biandrate, nel novarese, il sindacalista Adil Belakhdim (37 anni, cittadino italiano di origine marocchina) è stato travolto e ucciso dal camionista Alessio Spaziano (26 anni, di Dragoni nel Casertano). Il sindacalista stava effettuando, insieme a una ventina di persone, un presidio (picchettamento di protesta sindacale) per bloccare l’ingresso al magazzino della società Lidl. Il camionista, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri e della polizia, ha cercato di forzare il blocco dei manifestanti impegnando, in contromano, la corsia di entrata e muovendo il mezzo pesante con ripetute accelerazioni. Scoppiata una discussione tra i manifestanti e l’autista del camion, quest’ultimo avrebbe forzato il blocco costringendo i manifestanti, presenti davanti al mezzo, ad effettuare spostamenti improvvisi onde evitare di essere travolti. Purtroppo Adil Belakhdim, responsabile per la provincia di Novara del sindacato Si Cobas, che si trovava davanti al veicolo con altri manifestanti, è stato investito mortalmente.

La legge italiana stabilisce che: - articolo 605 del codice penale: “Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni”. Tale articolo è a tutela della libertà di movimento e di spostamento, che solo lo Stato, per mezzo dei suoi organi giurisdizionali, può limitare; -articolo 610 del codice penale: “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni” e il “picchettaggio” è riconducibile al reato per violenza privata.

John Rawls (filosofo, Baltimora 21 febbraio 1921-Lexington 24 novembre 2002) sosteneva che il vero problema della politica è costituito non dalla ricerca del bene comune ma da una adeguata nozione di giustizia e da una altrettanto adeguata procedura per comprendere come le nostre istituzioni possano essere più giuste. A Biandrate le forze dell’ordine presenti in loco avrebbero dovuto garantire il diritto del camionista ad assolvere al proprio dovere lavorativo inducendo i manifestanti a non bloccare l’ingresso del magazzino proprio perché il picchettaggio è una pratica di violenza privata.

L’episodio di Biandrate è la tragedia di Adil Belakhdim, che perde la vita nel portare avanti le sue idee di giustizia sul lavoro, e di Alessio Spaziano, che investe il manifestante nel tentativo di portare a termine il suo lavoro. Entrambe hanno famiglia e figli. L’episodio di Biandrate, però, è una tragedia ben più grande perché evidenzia quanto lo Stato italiano cammini da sempre sul filo di lana senza un’adeguata nozione di giustizia e una altrettanto adeguata procedura per comprendere come le nostre istituzioni possano essere più giuste. Se fossero stati garantiti contestualmente sia i diritti dei manifestanti a scioperare sia i diritti di chi voleva portare a termine il proprio lavoro… beh, allora l’Italia sarebbe un compiuto Stato di Diritto.

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