Le praterie fuori dal Pd di Schlein

La vittoria di Elly Schlein alle primarie Pd innesca una cascata di novità, o pseudo tali, destinate ad influenzare gli scenari politici a breve e medio termine. Che la neoeletta segretaria del Partito Democratico, in quanto giovane donna da un lato, ed in quanto non appartenente al partito fino a qualche giorno fa dall’altro, possa rappresentare una novità per i Dem, non vi sono dubbi. Così come non vi sono dubbi che con la sua retorica infarcita di slogan strizzi l’occhio ad una sinistra più radicale ed al mondo grillino. Questo, apre ampi scenari in tutto l’arco politico esterno ad un centrodestra che appare rafforzarsi ancora di più.

Il mondo riformista, o almeno quella parte ancora interna al Pd, dovrà ora scegliere se sottostare ad una nuova linea presumibilmente distante dalle proprie idee, oppure cercare nuova casa altrove, in luoghi più consoni a rappresentarne le istanze. Magari in quel Terzo polo, ancora creatura astratta, che vede ora aprirsi di fronte a sé larghe praterie nelle posizioni riformiste, che difficilmente potranno ancora essere occupate dai democratici del nuovo corso. Un Terzo polo che dovrà decidere se percorrere ancora il sogno, ad oggi velleitario, di riunire sotto lo stesso tetto riformisti e liberali, o spostarsi ancora più a sinistra, rispetto a quanto non sia già ora, lasciando libero, di fatto, il campo liberale.

Un’evoluzione dello scenario destinata ad accentrare il dibattito politico dei prossimi mesi, con sicure ripercussioni sugli appuntamenti elettorali del prossimo anno. Non solo le europee, che fin qui sono sembrate l’unico vero obiettivo della “federazione centrista”, ma anche le regionali. Viene da domandarsi, infatti, quale campo sceglierà il prossimo anno in Piemonte il cosiddetto Terzo polo. Un campo terzo, nonostante la débâcle lombarda e l’assenza di un candidato di peso, oppure uno dei due campi precostituiti? Ed in previsione di una, ormai più che probabile, alleanza Pd-5stelle, gli esponenti, soprattutto organici ad Azione, che lavoravano nelle scorse settimane per un appoggio al centrosinistra, continueranno su quella via? Oppure, come sarebbe più consono, decideranno, finalmente, di abbandonare i preconcetti ideologici per un progetto più concreto e di ampio respiro? Saranno mesi intensi, grazie all’operazione “occupy-Pd”, portata a termine con maestria.

*Claudio Desirò, segretario Italia Liberale e Popolare

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