Uno sforzo per rialzare Torino
Caro Direttore,
il gesto di Silvio Viale di presentarsi in Consiglio Comunale, nella Sala Rossa frequentata da Cavour e Quintino Sella, in giacca e bermuda non l’ho capito e mi ha deluso perché Torino ha bisogno invece di un grande è qualificato sforzo per rialzarsi.
Paghiamo molto caro che i sindaci come Castellani, Chiamparino e Fassino che hanno presentato ben tre Piani strategici non abbiano mai fatto un consuntivo. Come dice Bloomberg: “Se non hai dei dati è difficile misurare il lavoro e il percorso verso il sogno”, cosicché la sinistra pensava che la trasformazione da one company town fosse un successo mentre, dopo i dati forniti due settimane fa da Banca d’Italia, la città è in decrescita. Così stamane all’interessante convegno dei commercianti anche l’assessore Mazzoleni nelle conclusioni ha dovuto prenderne atto e dire che Torino è una “città affaticata e stagnante”.
A quasi due anni dall’inizio del lavoro di Lo Russo la Città è affaticata e stagnante perché manca la spinta che scatta solo in chi è conscio di stare indietro, così sono ripartiti solamente i lavori di rattoppo alle strade peraltro molto mal coordinati. Se il sindaco e i giornali che gli pubblicano la qualunque avessero riportato dieci anni fa i miei dati sulla minore crescita di Torino rispetto alle altre città, forse il radicale Silvio Viale, peraltro un consigliere esperto, non avrebbe osato questa provocazione assolutamente fuori luogo perché Torino non è in festa.
Ma il problema è il sindaco che dovrebbe avere il coraggio di indire un Consiglio comunale aperto per discutere sulle cose da fare per rilanciare la città anche dopo l’incontro importante del ministro Urso con il ceo di Stellantis Tavares. Un Consiglio cui dovrebbero intervenire Politecnico, Università, centri di ricerca, industriali, sindacati e chi della società civile in questi anni ha ottenuto risultati importanti per Torino come la Tav o i fondi per il settore auto.
*Mino Giachino, responsabile Trasporti e logistica FdI Piemonte
