I Fratelli si spartiscono l’eredità
14:20 Mercoledì 05 Febbraio 2014 1Gli ex di An discutono su come affrontare le prossime tornate elettorali. Concorrenza europea tra Fidanza e Ghiglia, con la variabile Crosetto candidato presidente in Regione. E tra i consiglieri di palazzo Lascaris è lotta per un posto
Tra chi si tira fuori, spacciando la diserzione per un beau geste e chi invece di saltare un giro proprio non ha nessuna intenzione, anche in Fratelli d’Italia si è aperto il confronto sulle prospettive future del movimento. Ci sono le Europee, probabilmente le Regionali e infine le amministrative. Il problema è lo stesso che affligge i cugini (sempre più alla lontana) del Nuovo Centrodestra: i posti sono pochi, mentre i pretendenti aumentano. Una situazione esattamente opposta a quella in Forza Italia, che pur svuotata in gran parte dalla propria classe dirigente continua a godere del traino garantito da Silvio Berlusconi.
La pasionaria nera, Augusta Montaruli, consigliera regionale uscente, ha già fatto sapere che non ha nessuna intenzione di ripresentarsi (giacché incombe la spada di Damocle dell'incandidabilità della legge Severino), ma tutti gli altri? Chi è pronto a confrontarsi con le preferenze è proprio il gran capo Agostino Ghiglia, già deputato con An e ora assessore regionale nella giunta Cota. C’è chi dice sarebbe solleticato dalle sirene di Bruxelles, ma è assai più probabile una sua discesa in campo per le Regionali. L’incognita è legata a un altro pezzo da novanta della formazione di Giorgia Meloni, ovvero Guido Crosetto, candidato in pectore a sfidare Sergio Chiamparino nella corsa a piazza Castello, ma a bocce ancora in movimento. Se dovesse essere bruciato all’ultimo, è probabile che opti per le Europee, peraltro da coordinatore nazionale del partito (da Roma è già arrivata indicazione per sostenere Carlo Fidanza, e non è da escludere un ticket con l’ex sottosegretario visto che si possono esprimere fino a tre preferenze).
Già da tempo, sia Franco Botta sia l'assessore Barbara Bonino, per ragioni diverse, hanno confidato agli amici di non volersi ricandidare, anche se, a differenza di Montaruli, aspettano a dichiararlo pubblicamente cercando di contrattare la loro rinuncia e il loro supporto alla candidatura di qualche altro consigliere. La candidatura di Ghiglia certamente sbarrerebbe la strada a un altro assessore uscente, quel Roberto Ravello che ha dato buona prova di capacità amministrativa e che si sente pronto a misurarsi con il consenso delle urne. Stesso discorso per il consigliere Massimiliano Motta, approdato a Palazzo Lascaris grazie al famigerato listino, ma che in questi quattro anni ha messo da parte un non trascurabile bottino elettorale. A quanto pare, nella pattuglia degli ex An l’unico ad avere il consenso per tentare di confrontarsi con Ghiglia pare essere il capogruppo in Sala Rossa Maurizio Marrone, uomo di piazza (ha manifestato in ogni occasione, dai forconi agli sfrattati), ma anche pragmatico, buon eloquio e ottime disponibilità finanziarie per tentare un’avventura rischiosa, anche dal punto di vista economico. Senza dimenticare il canale privilegiato con la Meloni, sua testimone di nozze (a proposito è il marito della Montaruli) e alleata di tante battaglie ai tempi della giovanile di An. Discorso a parte merita Fabrizio Comba che ha aderito ai Fratelli a malincuore e starebbe cercando rifugio in un’altra isoletta dell’arcipelago post-berlusconiano.
Chi, invece, ha scelto altri lidi è Gian Luca Vignale, che negli ultimi tempi avrebbe allentato anche i rapporti con il suo antico mentore, l'ex sindaco di Roma e leader della Destra sociale Gianni Alemanno. Starebbe lavorando a una lista regionale (Amo il Piemonte?) concentrandosi principalmente sulla provincia di Torino e sul territorio montano di cui si è in parte occupato in questi anni. Sui social netwotk circola già un abbozzo del suo manifesto elettorale. Manca solo il simbolo, ma è un dettaglio che verrà affrontato a ridosso della campagna elettotale.