POLITICA & GIUSTIZIA

“Sinistra furbetta dalla doppia morale” Cota gufa e pregusta la rivincita

L'ex governatore bacchetta la supposta superiorità etica degli avversari e rispetto alle firme sospette a sostegno di Chiamparino dice: "La mia candidatura a presidente non è mai stata velata da ombre di irregolarità". La Procura intanto indaga

Chissà, magari alla fine succederà che chi di firma ha ferito di firma perisca. Nell’attesa delle verifiche della magistratura, amministrativa (il Tar sull’esposto di Patrizia Borgarello) e penale (la Procura in merito all’esposto di Mario Borghezio), iter peraltro ancora alla fase preliminare, Roberto Cota ha buon gioco nel bacchettare la supposta “superiorità morale” dei suoi antichi avversari. “Quando si parla di vicende elettorali, da parte della sinistra, bisogna stare attenti a quello che è successo”, afferma nella consueta rubrica domenicale il fu governatore, ora nelle vesti di segretario della Lega Nord Piemonte. Nel commentare l’apertura di una inchiesta da parte della Procura di Torino sulle presunte irregolarità nella raccolta delle firme per le liste a sostegno delle liste dell’attuale presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, Cota riafferma la sua tesi: “Nel 2014 sono state annullate delle elezioni regionali che si erano svolte quattro anni prima, già questo è qualcosa che ha dell’incredibile in un Paese civile”, ricorda l’ex inquilino di piazza Castello costretto a chiudere con un anno di anticipo la sua esperienza alla guida del Piemonte per la decisione dei giudici di annullare il voto del 2010.

 

E rispetto al caso in discussione, Cota ravvisa addirittura elementi a suo favore: “Non era mai stata in discussione la regolarità della presentazione della candidatura del Presidente della Regione – prosegue – rispetto alla quale i cittadini avevano votato chiaramente e liberamente. Senza contare le irregolarità accertate e relative a una lista che sosteneva la candidata Bresso, attuale eurodeputato del Pd, che hanno sempre cercato di nascondere. Adesso la sinistra si trova sempre più prigioniera della necessità di far ricorso all’ipocrisia – conclude– alla doppia morale, al doppio binario, alla furbizia, all’informazione orientata e alla protezione degli amici e degli amici degli amici. Insomma, il peggio del peggio”.

 

Com’è noto (e come per primo ne ha dato notizia Lo Spiffero), a seguito dei due esposti presentati da esponenti del Carroccio, prima il Tar (udienza fissata il 6 novembre) e poi la Procura di Torino hanno aperto due procedimenti per accertare la regolarità di 2.292 firme depositate a corredo della lista maggioritaria di Chiamparino e le collegate proporzionali del Pd e di quella del Monviso, quest’ultima nelle circoscrizioni di Torino e di Cuneo. E per il neo governatore e soci non è un segnale incoraggiante che il fascicolo sia sul tavolo di Lanfranco Balucani (presidente del Tar piemontese) e del pm Patrizia Caputo, entrambi protagonisti, a vario titolo, dell’affaire Giovine. In effetti quelle firme presentano perlomeno “curiose” anomalie. Innanzitutto il Consigliere, Pasquale Valente in un giorno solo ha verificato l’autenticità di 329 firme, se ci avesse impiegato un tempo record, diciamo una ogni due minuti, avrebbe lavorato quel giorno per 11 ore consecutive, e non si  sarebbe nemmeno fermato, non solo per mangiare un boccone, ma neppure per fare la pipì. Ma non è finita, perché sempre in quella giornata egli avrebbe autenticato firme in due luoghi diversi. Saranno i controlli telefonici a stabilire dove effettivamente si trovasse nell’esercitare la propria funzione di pubblico ufficiale. Le “stranezze” poi riguardano firme uguali, ma vergate con “mano diversa”, elenchi di sottoscrittori “in ordine alfabetico” e per concludere liste di cittadini per i quali al posto del nome è stato apposto il luogo di residenza, un errore tipico di chi sta copiando un elenco di nomi. Ultimo caso è quello della regolarità di quegli “autenticatori” che erano anche candidati alle elezioni - Valentina Caputo, Marco Grimaldi, Nadia Conticelli e Antonio Ferrentino -: hanno vidimato solo le sottoscrizioni di “colleghi” o anche la propria?

 

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