Venaria, a pezzi la maggioranza M5s
Oscar Serra 18:20 Martedì 01 Dicembre 2015 17La città della Reggia come Livorno. Grana per il sindaco pentastellato Falcone: lascia la consigliera Andreotti che passa con i Moderati. Esulta Portas: "Grillini inadeguati a governare". Il casus belli la rocambolesca uscita dall'Osservatorio Tav
Da Livorno a Venaria Reale, sindaci grillini sotto attacco. Dopo le polemiche sull’emergenza rifiuti nel comune toscano, anche nella prima grande città piemontese amministrata dal Movimento 5 stelle si registrano le prime defezioni. A lasciare la pattuglia pentastellata in Consiglio è Viviana Andreotti che ha ufficializzato il passaggio ai Moderati, forza di opposizione, dopo aver votato contro la delibera sull’uscita della città dall’Osservatorio Tav. Non è bastata, evidentemente, la visita di Luigi Di Maio - avvenuta un paio di settimane fa - per placare gli animi in un’amministrazione che viaggia a singhiozzo, in cui il sindaco Roberto Falcone è già andato “sotto” in occasione dell’ordine del giorno del Pd sul parcheggio nel nuovo polo sanitario in costruzione. Così, a sei mesi dall’elezione del primo cittadino a 5 stelle, nella città della Reggia s’inizia già a respirare aria di crisi e c’è chi è pronto a scommettere sulla fuoriuscita si altri consiglieri. Un brutto colpo, che rischia di estendere i suoi effetti negativi ben oltre la cinta daziaria, a pochi mesi dal voto amministrativo che vede il M5s puntare a strappare la guida di Torino.
“Ormai è sempre più evidente l’inadeguatezza del M5s a occupare posizioni di governo e a creare una squadra di lavoro – dice il leader dei Moderati Mimmo Portas -. La formazione pentastellata è arrogante e inconsistente e le persone che hanno voglia di lavorare davvero e di partecipare ad una politica costruttiva non possono fare a meno di allontanarsi. La consigliera Andreotti è una risorsa preziosa per Venaria e nei Moderati troverà un gruppo concreto e propositivo”. E che con il resto della coalizione lavorerà per riportare, ben prima della scadenza naturale della consiliatura, la città della Reggia alle urne.
Ruolo ingrato quello dei sindaci grillini, che passano in un amen dalle (5) stelle alle stalle. Per informazioni chiedere a Federico Pizzarotti, l’eroe della presa di Parma, di fatto scaricato dal Movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e non è un caso che da settimane si stia diffondendo la voce secondo cui le alte sfere del firmamento pentastellato non vogliano davvero vincere alle prossime amministrative - men che meno in città "difficili" come Roma e Milano - per non sporcarsi le mani, compromettendo l’assalto a Palazzo Chigi da sferrare alle politiche del 2018 (o più probabilmente del 2017).
Il casus belli a Venaria è quello della rocambolesca uscita dall’Osservatorio sulla Tav, votata nella seduta consiliare del 26 ottobre. Una delibera illustrata - aggirando il regolamento secondo l’opposizione - da un docente del Politecnico di Torino organico al movimento No Tav, Alberto Poggio, anziché da un membro della giunta. Non è tutto: nella prima versione del provvedimento, quella presentata in commissione, l’Osservatorio veniva definito come un organismo nato per “estorcere” il consenso dei cittadini attraverso le compensazioni. Peccato che l’estorsione sia un reato e chi accusa un organo statale di un reato rischia quantomeno di essere citato in tribunale. Così la delibera viene modificata, ma senza alcun emendamento, adducendo un errore di battitura, e votata dalla sola maggioranza, con la sola eccezione della Andreotti, che dopo un mese di riflessioni ha deciso di passare con l’opposizione. “Me ne vado perché penso che non si possano mettere le ideologie davanti alle istituzioni – dice la Andreotti allo Spiffero -. In campagna elettorale abbiamo raccontato che il nostro rappresentante nell’Osservatorio, l’architetto Maria Sorbo, gravava sulle casse comunali e poi abbiamo scoperto che il suo incarico non prevedeva una indennità. E intanto la giunta tirava dritto senza dare la possibilità di discutere sui vari provvedimenti. Non è così che si fanno gli interessi di Venaria”.