POLITICA & PALAZZI

"Il Piemonte non è Pontida", resistenza a Palazzo Lascaris

Parte in Consiglio regionale l'iter per l'approvazione della richiesta di referendum per la modifica della legge elettorale. Il diktat di Salvini pronunciato all'adunata con i militanti. Opposizioni sul piede di guerra, la Lega tira dritto, i dubbi di Forza Italia

Piemonte, no Pontida!”. Questa la scritta sui cartelli mostrati dalle opposizioni oggi in Consiglio regionale per protestare contro il provvedimento voluto dalla Lega per ottenere il referendum abrogativo della quota proporzionale della legge elettorale nazionale. La discussione in aula è partita con il duro ostruzionismo di Pd, Lev e Movimento 5 Stelle. Esponenti del centrosinistra e pentastellati hanno dapprima chiesto di inserire all’ordine del giorno della seduta comunicazioni della Giunta su temi come l’edilizia sanitaria, l’avvicendamento ai vertici del Museo del Cinema di Torino, le intese della Giunta Cirio con la Liguria, l’Embraco, i vaccini. Una volta discusse, votate e respinte le richieste, il pentastellato Giorgio Bertola ha chiesto il rinvio in Commissione del provvedimento, sottolineando come nelle altre Regioni in cui si sta portando avanti la richiesta del leader leghista Matteo Salvini il documento è arrivato in Aula dopo essere stato discusso in Commissione. La proposta è stata bocciata dal centrodestra. Per chiedere l’accoglimento della proposta di Bertola sono intervenuti tutti gli esponenti dell’opposizione.

La Regione si trova di fronte a “un vulnus istituzionale che non ha precedenti nella storia dell’Italia”, in quanto “un partito impone a un’istituzione di seguirlo pedissequamente per un obiettivo politico legittimo, ma di quel partito” afferma nel suo intervento l’ex governatore Sergio Chiamparino. Anche tra i partiti della maggioranza di centrodestra sembra non ci sia unità d’intenti. Forza Italia, che attende un chiarimento fra Silvio Berlusconi e Salvini, sarebbe orientata all’astensione; Fratelli d’Italia, che non ha sottoscritto il documento della Lega, potrebbe invece approvarlo. Dopo le proteste e i cartelli esposti dalle opposizioni in Consiglio regionale, la seduta è stata sospesa.

“Le minoranze piemontesi non vogliono dare la parola ai cittadini? Noi ci auguriamo che si possa discutere nel merito del testo, senza stravolgere il dibattito. Ma spiace constatare che soprattutto il Pd, in Piemonte come a Roma, non consideri seriamente la politica” replica il capogruppo leghista Alberto Preioni, sull’ostruzionismo della minoranza Pd-Leu-M5s in aula, dove è partita la maratona per approvare entro il 30 settembre il provvedimento. “Abbiamo intrapreso – afferma Preioni – un percorso che fa parte dell’attività legislativa di questo Consiglio. Le opposizioni in questo modo mancano di rispetto verso gli elettori e mostrano di non considerare serie le consultazioni popolari”.

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