GLORIE NOSTRANE

Il "fascio" Songa lascia l'Atc

A un anno dal suo insediamento, il presidente dell'Agenzia per le case popolari del Piemonte Nord si dimette. Dopo la bufera sui cimeli del Ventennio nel suo ufficio, ha scaldato il posto al suo successore, il leghista Marchioni, che ora non è più incompatibile

A poco più di un anno dalla sua nomina Luigi Songa si è dimesso dal vertice dell’Atc Piemonte Nord, l’Agenzia regionale che gestisce l’ingente patrimonio di case popolari nelle province di Novara, Vco, Vercelli e Biella. Songa era stato nominato nel cda dell’Atc da Fratelli d’Italia ed era diventato numero uno un po’ per caso, dopo che il presidente designato, il leghista Marco Marchioni, era risultato incompatibile, essendo lui già a capo del Consiglio dell'Unione montana Cusio e Mottarone, e la legge prevede un anno sabbatico tra un incarico e l'altro.

A poche settimane dal suo insediamento, su Songa si era abbattuta una bufera dopo che lo Spiffero aveva pubblicato i cimeli del Ventennio che ostentava nel suo ufficio: dai volumi sulla Storia del Fascismo di Pino Rauti, inseriti con cura nella libreria in cui compaiono una serie di altri testi su Mussolini, a numerosi gadget della vecchia Fiamma tricolore fino alla sagoma del Duce ravvisabile nel fermacarte, minicopia del famoso “profilo continuo” del futurista Renato Bertelli. Dopo le polemiche delle opposizioni, si mossero persino i presidenti della Giunta, Alberto Cirio, e del Consiglio, Stefano Allasia, i quali con una lettera gli chiesero formalmente un passo indietro che togliesse tutti dall’imbarazzo. Lui, però, restò al suo posto. Fino a oggi, giorno in cui ufficialmente per motivi personali lascia l’incarico. Proprio in concomitanza con la scadenza dell’anno di incompatibilità di Marchioni. 

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