EMERGENZA ECONOMICA

Cinema chiusi per Covid, "molte sale non riapriranno"

Nel 2020 in Piemonte persi 47 milioni. Trecento aziende rischiano di saltare. Agis e Anec battono cassa alla Regione: "Abbiamo bisogno di liquidità per fare fronte ai costi fissi". Il 18 febbraio incontro con l'assessore Poggio

Nell’anno di Torino Città del Cinema le sale piemontesi hanno perso 47 milioni e l’80 per cento di presenze. Colpa del Covid e soprattutto delle restrizioni dovute al virus che hanno contagiato anche il mondo dello spettacolo: il Cinema, certo, ma anche i teatri e la musica. Sono dati disastrosi quelli che riguardano le sale cinematografiche: 300 aziende in tutto il Piemonte che occupano 800 dipendenti, “molte delle quali rischiano di chiudere senza misure di sostegno efficaci” hanno dichiarato durante l’audizione della Sesta Commissione a Palazzo Lascaris i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri. Secondo le loro previsioni, i cinema non riapriranno prima dell’estate “con il forte rischio che molti esercenti, anche in centro a Torino, cessino l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi. Le sale rappresentano il 70 per cento del fatturato del mondo cinematografico, e se molte sale chiuderanno il problema sarà enorme per tutto il sistema. Non può bastare il credito d’impresa, serve liquidità”. Da qui la richiesta di “accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”. 

Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”. 

Di fronte alle richieste dei consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno chiesto alla giunta come l’amministrazione regionale potrebbe intervenire, l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio ha assicurato che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.

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