POLTRONE & SOFÀ

Zooprofilattico, altolà di Radicali e Pd al neo presidente leghista

La nomina di Durando sarebbe in conflitto con lo Statuto. Lettera agli enti soci e interrogazione a Palazzo Lascaris. E c'è anche il nodo della questione di genere: tra i quattro componenti del cda neanche una donna

Presidente sub iudice. Appena nominato, il numero uno dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Piero Durando, potrebbe presto decadere. Quello appena iniziato per lui è, infatti, il terzo mandato consecutivo, mentre lo Statuto prevede che i componenti del cda “possono essere riconfermati non più di una volta”. Per l’esponente leghista, originario di Torino ma nominato dalla Regione Liguria, siamo già alla seconda riconferma.

Dopo che lo Spiffero ha sollevato il caso, dall’ente non è arrivata nessuna replica, intanto però c’è chi chiede spiegazioni. Con una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza e ai governatori delle tre regioni che compongono l’assemblea dell’ente, i Radicali Alberto Ventrini e Marco Cavaletto hanno chiesto “di intervenire urgentemente per sanare l’evidente violazione dello Statuto”. A loro giudizio infatti “tale situazione illegittima si riverbera anche sui provvedimenti dell’ente, passibili di pronuncia di illegittimità da parte della magistratura amministrativa”. A Palazzo Lascaris, il consigliere del Pd Daniele Valle ha protocollato un’interrogazione che verrà discussa mercoledì per chiedere lumi su come la Regione Piemonte intenda procedere.

Secondo quanto si sussurra lungo i corridoi di via Bologna, dove ha sede lo Zooprofilattico, circola una interpretazione dello Statuto per cui il limite dei due mandati consecutivi andrebbe considerato solo se la nomina è a capo dello stesso ente, mentre Durando ha ottenuto per la prima volta l’incarico nel 2011 dalla giunta del Piemonte di Roberto Cota e poi per i secondi due dalla Liguria di Giovanni Toti. Tutto legittimo dunque? L’interpretazione non convince e tra gli esclusi ci sarebbe già chi ha preparato il ricorso.

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Anche perché c’è un’altra criticità di cui tenere conto e che era già stata sollevata in un'altra lettera inviata ad Alberto Cirio dall'ex assessore alla Cultura Antonella Parigi. Come sottolinea Valle nella sua interrogazione, la legge “prevede che il genere meno rappresentato nei consigli d’amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in borsa e delle società a controllo pubblico ottenga almeno il 30% dei membri eletti” mentre su quattro componenti del cda dell’Istituto Zooprofilattico non c’è neanche una donna. Come la mettiamo?