PROFONDO ROSSO

Cultura sul piede di guerra,
"Cirio non tagli i contributi"

Convocazione del tavolo generale in Regione e nessuna sforbiciata ai fondi per le imprese. Lo chiedono il Comitato delle associazioni e l'Agis. Lettera al governatore del Piemonte che ora dovrà mediare

“Convocare al più presto il Tavolo Generale della Cultura”. Le associazioni del settore sono preoccupate per il taglio ai contributi regionali, previsto nel bilancio di previsione, che andrebbero a sommarsi alla già difficile situazione legata all’impossibilità di lavorare viste le restrizioni determinate dal Covid. A chiedere un confronto è il Comitato emergenza cultura del Piemonte. La sforbiciata prevista dall’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, annunciata nei giorni scorsi dallo Spiffero, è di quasi 30 milioni, con una contrazione del finanziamento complessivo da 72 a 43 milioni.

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“Il mondo della cultura sino ad oggi ha cercato di mantenere il più possibile salde sia le imprese sia l’occupazione – si legge nella missiva inviata oggi ad Alberto Cirio e all’assessore competente Vittoria Poggio – ma nonostante l’impegno per superare le enormi difficoltà dell’anno scorso, diverse componenti, le più deboli e le meno tutelate, hanno dovuto rinunciare alla propria professione nel campo culturale perdendo anche la possibilità di una sussistenza dignitosa”.

Nei giorni scorsi si era mossa anche l’Agis – l’Associazione italiana dello spettacolo – che spiega come il paventato taglio del 40 per cento ai contributi “ci pone in un grave stato di apprensione”.

Una recente indagine nazionale effettuata da Impresa Cultura Italia - Confcommercio e Swg, evidenzia nel 2020 un calo del 47% dei consumi di beni e servizi culturali, che raggiunge picchi di oltre il 70% nel settore dello spettacolo. Stime svolte da Agis registrano inoltre una riduzione di incassi e fatturato in una percentuale che va dal 72 all’80%. “Sulla base di questo scenario – si legge nella lettera – esprimiamo con determinazione la nostra attesa per scelte di bilancio che comportino un chiaro indirizzo di sostegno a questo comparto, in primis con un atto deciso di conferma della storicità dell’assegnato e poi con un ulteriore sforzo capace di garantire quelle risorse aggiuntive necessarie alla ripresa di un settore che, più di altri, ha sofferto, soffre e soffrirà l’impatto che la pandemia sta avendo sulla vita economica e sociale della nostra regione”.