TENSIONI IN GIUNTA

Cirio-Icardi, Molinari paciere. Fino al prossimo scazzo

Dopo la reprimenda del governatore al suo assessore alla Sanità, incontri separati con il segretario regionale della Lega. Ma sarà solo una breve tregua. "Dovranno cercare di andare d'accordo". Intanto si complica la nomina dei nuovi direttori delle Asl

Arrivederci al prossimo scazzo. Che, come non ne sono mancati dall’inizio della legislatura, certo non ne mancheranno ancora tra il presidente della Regione e il suo assessore alla Sanità. L’ultimo, fresco di pochi giorni e scaturito sul problema delle vaccinazioni nei paesi di montagna – irrisolto da parte di Luigi Icardi nell’accusa mossagli da Alberto Cirio collegato da Parigi con la giunta riunita venerdì scorso – è ancora in agenda e, formalmente, da superare.

L’agenda è quella del segretario regionale della Lega Riccardo Molinari al quale l’assessore del suo partito ha chiesto e, fissato per oggi a Torino, un incontro. Molinari non vedrà solo lui, già perché a rappresentargli l’esigenza di un colloquio è stato pure Cirio. Due incontri separati, ma uniti da identica ragione: la difficoltà di un rapporto se non proprio simbiotico, perlomeno immune per qualche tempo da scontri. Che i due non si piglino, ma si accapiglino, è ormai cosa nota e che non stupisce certo Molinari, pronto con i secchi d’acqua da gettare sul fuoco. Se poi è, come molto suggerisce, un falò delle vanità questo non sminuisce le conseguenze su una materia, come la sanità, oggi più che mai in necessità di tante cose, ma non di attriti nell’ambito della maggioranza e ai massimi livelli. Tanto più che ormai è chiaro come non si prospetti una soluzione se non quella di un cambio di atteggiamento dei protagonisti.

È, ormai, evidente da tempo che alle rimostranze del governatore sul lavoro e i modi del suo assessore non possa conseguire a breve una sua sostituzione. Cirio non l’ha voluto o potuto fare neppure l’autunno scorso quando sul viaggio di nozze di Icardi aveva anche allora espresso tutto il suo disappunto e pure qualcosa in più. La Lega, all’epoca, aveva fatto seppur tardivamente quadrato e il presidente, pur lasciando intendere in camera caritatis, la sua volontà di cambiare l’inquilino di corso Regina non l’aveva tradotta in pratica. La stessa istituzione del Dirmei, il dipartimento chiamato ad occuparsi di emergenza e malattie infettive, e alcune sue debordanti iniziative è parsa, non immotivatamente, come una mossa del governatore per gestire in prima persona alcuni aspetti della sanità, rimarcando questo con la sua costante presenza nelle conferenze stampa, anche quelle che normalmente vedrebbero solo la presenza dell’assessore.

Dall’altra parte, Icardi non fa mistero del non facile rapporto con il governatore e proprio dopo lo scazzo di venerdì scorso, con cazziatone di Cirio, avrebbe ipotizzato la richiesta di una convocazione del gruppo consiliare leghista, naturalmente per avere un fronte comune a suo sostegno. Ipotesi che sarebbe stata sconsigliata vivamente proprio da Molinari, con un’indicazione contraria, tale da far supporre una non così granitica formazione a testuggine del gruppo in difesa di Icardi. “Non mi sfidare, dai l’assessore e prenditi le tue responsabilità”, aveva intimato Cirio al suo assessore, lasciando basiti i componenti dell’esecutivo, peraltro abituati al rapporto complicato tra i due. E non sempre facile, per quanto riguarda Icardi, anche con i suoi colleghi di giunta e compagni di partito. Di qui il saggio consiglio di Molinari che ha fatto rientrare il proposito della convocazione del gruppo.

Se il casus belli non è più grave, anzi piuttosto complicato, rispetto ai precedenti, diverso e particolare è il contesto dello scontro. Accade infatti proprio nei giorni in cui si preparano e si attendono le nomine dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie. Giova ricordare come alla vigilia della giunta di venerdì, l’assessore aveva ipotizzato di comunicare all’esecutivo l’elenco dei futuri direttori di Asl e Aso, rimandando ai giorni successivi le delibere di nomina. Un passo (falso?) di Icardi che potrebbe aver provocato l’irritazione del presidente, tanto che rumors insistenti danno ancora non proprio imminenti le stesse nomine. Prima c’è da gettare acqua sul fuoco e a questo si prepara Molinari, ormai uso a tenere pieni i secchi. Fino al prossimo scazzo.