VERSO IL VOTO

Lo Russo al verde, con Calenda va in bianco. Allarme rosso Moderati

Il candidato dem di Torino è andato a Roma in cerca di sostegno politico per allargare la coalizione degli alleati e fondi per la campagna elettorale. Per ora torna a mani vuote. L'incognita Portas. E intanto ingaggia Notarangelo come portavoce

È volato a Roma per chiedere soldi, visibilità e alleanze. Torna con qualche promessa e tante pacche sulla spalla. Non è stata una missione fallita quella di Stefano Lo Russo nella Capitale ma forse lui stessa si aspettava di più. A partire dall’incontro con Enrico Letta che certo gli ha concesso una photo opportunity ma nessuna garanzia su quelle risorse finanziarie che a oggi rappresentano uno dei principali crucci del candidato di centrosinistra. Mentre il suo competitor, infatti, conta su una disponibilità personale consistente e ha già tappezzato la città di manifesti, va in televisione e si accredita presso l’establishment torinese, Lo Russo è ancora alle prese con una raccolta fondi che, arrivati a questo punto, non è più rinviabile. Insomma, se per lo stretto necessario alla fase di start-up ci ha pensato il notaio Andrea Ganelli, ora per riuscire a combattere, se non ad armi pari, almeno senza troppo svantaggio occorre lanciare una poderosa iniziativa di crowdfunding.

Soldi, qualche comparsata tv (su questo c'è la disponibilità degli uffici di comunicazione del Nazareno) e alleati leali servono a Lo Russo come il pane, ma da Roma non sono arrivate maggiori certezze di quante ne avesse quando è partito. Sperava di vedere Carlo Calenda per chiudere con Azione e invece si è dovuto accontentare di Matteo Richetti, lo stesso che pochi giorni fa lo aveva liquidato escludendo ogni tipo di convergenza sul suo nome: “Lo Russo fa la sua corsa, in bocca al lupo a lui. Noi costruiremo una proposta alternativa” aveva detto il senatore un tempo renziano. Al termine del faccia a faccia il candidato torinese fa buon viso a cattivo gioco: “Abbiamo avuto uno scambio di opinioni molto costruttivo che proseguirà nei prossimi giorni sulla situazione politica nazionale e torinese nell’ottica del possibile allargamento del campo del centrosinistra per le prossime elezioni amministrative – afferma in una nota Lo Russo –. Abbiamo discusso dei temi dello sviluppo e della rinascita di Torino e del ruolo che la nostra città deve giocare nella fase di ripartenza che si sta per aprire”. Insomma, tante parole per non dire niente. O almeno per non dire che per il momento Azione resta della sua idea, cioè quella di costruire il terzo polo.

Restano in attesa i calendiani, anche perché vorrebbero (ma chissà quanto potranno) contare su un interlocutore con cui i contatti non sono mai stati interrotti. Non è un mistero che tra il Pd e il leader dei Moderati Mimmo Portas i rapporti non siano più idilliaci come un tempo. Certo, lui è sempre cordiale con i piddini e venerdì scorso si è attovagliato a cena con Lo Russo, ma a nessuno è sfuggito il suo totale disimpegno alle primarie, poi non si è presentato alla riunione di coalizione imputando l’assenza al vaccino appena ricevuto. Due indizi non fanno una prova ma comunque generano un po’ di allarme. Teme una nuova sconfitta Portas, ma soprattutto è indispettito per non essere stato designato come coordinatore della campagna elettorale, ruolo a cui puntava come ebbe modo di far presente senza troppi giri di parole a Lo Russo in un incontro cui era presente anche Ganelli. Per questo, si racconta, ha lasciato il Pd a cuocere nel suo brodo, intensificando i rapporti proprio con quei partiti che Lo Russo sta corteggiando in queste ore, a partire da Azione. “Ma quale madamin, nel caso lo faccio io il candidato sindaco” si è lasciato sfuggire il deputato con riferimento alla (molto) ipotetica candidatura di Giovanna Giordano Peretti. Al solito gioca su più tavoli Portas, d’altronde “se ti siedi al tavolo con un baro non ti puoi aspettare grande lealtà” se la ride uno che lo conosce bene e in passato è stato scottato dalle sue promesse da marinaio. Ma in mezzo a tante incognite Lo Russo torna da Roma almeno con una certezza: sarà Ivan Notarangelo a gestire la comunicazione durante una campagna elettorale che ormai si appresta a entrare nel vivo.

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