VERSO IL VOTO

Damilano si arrende ai partiti, Circoscrizioni a Lega, FdI e FI

Neanche una presidenza per il candidato civico e per le tre liste schierate nella coalizione. Salviniani e meloniani si pappano le due (quasi) sicure, Forza Italia si lecca le ferite e ipoteca il vicesindaco. Tutti i candidati

Il candidato sarà pure civico ma a dare le carte nella coalizione di centrodestra sono i partiti. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si spartiscono tutte le presidenze delle Circoscrizioni e a Paolo Damilano non resta che fare buon viso a cattivo gioco e ingoiare il boccone: zeru tituli per il candidato sindaco come lui stesso ammette in un comunicato congiunto con il renziano Davide Ricca, il presidente uscente dell’Ottava Circoscrizione, che aveva abbandonato il centrosinistra per cercare fortuna nell’altro schieramento e rimasto con un pugno di mosche in mano. “Le presidenze andranno ai partiti perché le liste hanno scelto di concentrare la loro attenzione sul futuro della città, ma lavoreranno strada per strada a fianco di tutti i candidati della coalizione” affermano i due. Tradotto: non c’è trippa per le tre liste civiche che compongono la coalizione di centrodestra: Torino Bellissima, Progresso Torino e Sì Tav Sì Lavoro di Mino Giachino. E offre il destro al segretario del Pd Mimmo Carretta per canzonare gli avversari dopo la fatica per comporre anche nel centrosinistra il risiko dei quartieri: “Qui da noi comandano tutti, dall’altra parte decidono solo i partiti”, mentre Stefano Lo Russo definisce quella di Damilano “fuffa civica”.

“Avevo chiesto a Ricca di guidare una Circoscrizione – spiega Damilano – ma Davide, che di questa avventura è diventato un punto di riferimento, mi ha detto che il suo obiettivo è fare politica e partecipare alla ricostruzione di Torino”. Insomma, come la volpe e l’uva in attesa di tempi migliori: “Lui era la risorsa più accreditata e spero lo sarà nella prossima squadra di governo della città” conclude l’imprenditore prospettando per l’esponente renziano uno strapuntino in una eventuale giunta di centrodestra.

Veniamo ai nomi. Confermato lo schema che prevede tre candidati per la Lega, tre per Fdi e due per Forza Italia. I partiti sovranisti si spartiscono le due circoscrizioni in cui il centrodestra è quasi certo di vincere: la 5 (Borgo Vittoria-Lucento-Vallette) che va al leghista Enrico Crescimanno, figlio dell’ex segretario generale di Palazzo Lascaris Sergio Crescimanno, e la 6 (Barriera di Milano-Falchera) al meloniano Valerio Lomanto. La Lega opziona anche il Centro-Crocetta, dov’è stra-favorito il centrosinistra, per Federico Rolando, portavoce di Federtaxi Cisal, molto vicino all’assessore regionale Fabrizio Ricca, e la 8 (San Salvario-Lingotto) dove piazza il giovane consigliere uscente Stefano Delpero. FdI, oltre alla 6 ottiene la 7 (Aurora-Vanchiglia-Sassi-Madonna del Pilone) per Patrizia Alessi e la 3 (Cit Turin-Cenisia-Borgo San Paolo) per Massimo Di Miscio. A Forza Italia, che alza bandiera bianca sul controverso nome di Domenico Garcea, vanno la 2 (Santa Rita-Mirafiori Nord) per Davide Balena e la 4 (Parella-San Donato-Campidoglio) per il settimese Felice Scavone.

Non solo. La trattativa è stata talmente serrata che Damilano si è dovuto impegnare sin d'ora che, in caso di vittoria della coalizione, Fratelli d’Italia esprimerà il presidente del Consiglio comunale e Forza Italia proporrà al sindaco una rosa di nomi per il ruolo di vicesindaco. Insomma, non ci sono neanche arrivati a Palazzo civico che già hanno ipotecato ogni casella.