EMERGENZA SANITARIA

Piemonte in giallo dopo Natale

Con questi dati sui ricoveri la regione è destinata a cambiare colore da lunedì. Ma Cirio studia una stretta già entro le prossime 48 ore: subito mascherine anche all'aperto. Ieri oltre 3mila nuovi casi e 70 ospedalizzazioni in più

Il Piemonte dovrebbe passare in zona gialla lunedì 27 dicembre, all'indomani delle festività natalizie, ma venerdì 24 potrebbe già scattare l'ordinanza della Regione che anticipa l'obbligo di indossare le mascherine anche all'aperto su tutto il territorio.  Ad annunciare la stretta è il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, a margine dell’inaugurazione all’ospedale Mauriziano di Torino della nuova Tac della Radiologia del Pronto soccorso e del Vaccino-day pediatrico. “Domani – aggiunge – ne discuterò incontrando in Regione il sindaco del capoluogo, i prefetti, i presidenti di Provincia e il Miur”. Poche ore prima era toccato all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, preconizzare il cambio di colore, pur fissandolo a dopo le feste. “Per entrare in zona gialla – aveva ricordato Icardi – bisogna superare tre parametri: i 50 casi positivi al Covid ogni 100mila abitanti, già ampiamente superato, il 10% di utilizzo dei posti in terapia intensiva, e il 15% di utilizzo dei posti nei ricoveri ordinari. Siamo alle soglie di questi limiti, vedremo nell’ultimo report i dati ministeriali, ma è probabile che da dopo Natale si possa passare in zona gialla”. Il Piemonte ha già superato o sta per superare tutti e tre questi parametri, per questo pare ormai certo il cambio di colore a partire da lunedì 27 dicembre.

“Sono i numeri a parlare – ha aggiunto Cirio – come presidenti di Regione non abbiamo chissà quale libertà di movimento, se non anticipare alcune disposizioni per aumentare la sicurezza del territorio. Come obbligare l’uso delle mascherine all’aperto, come si deve fare nelle regioni gialle”. L’ordinanza a cui la Regione sta lavorando per il fine settimana riguarda l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, per altro già stabilito da numerosi sindaci. Le altre disposizioni previste dalla zona gialla, comprese quelle relative ai ristoranti e agli impianti di sci, entreranno in vigore soltanto con l'ingresso del Piemonte nella nuova fascia.

Cirio ha poi parlato ancora una volta del problema dei non vaccinati “che rappresentano l’80% delle persone in terapia intensiva. Persone che tolgono posto a chi ne avrebbe diritto mettendo a rischio la salute degli altri. Chi ha un infarto non ha a disposizione posti letto”. Circa l’ipotesi dell'obbligo vaccinale ha aggiunto: “Ho sempre pensato che sia meglio convincere, e i numeri lo dimostrano, in estate erano 800mila le persone over 12 che potevano iscriversi per la prima dose, ora 450.000. Credo però che si possa pensare di ampliare la categoria degli obbligati a vaccinarsi perché a rischio assembramenti”, ha concluso Cirio.

Nella settimana scorsa  l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi per 100mila abitanti) è di 323.2, in aumento (+49,4%) rispetto ai 216.4 della scorsa settimana. L’aumento maggiore si è registrato nella fascia di età 19-24 anni che sale a 344.5 casi da 171.8 con un aumento del 100,5% rispetto alla settimana precedente. La fascia 25-44 anni sale a 415.8 casi dai 268.4 della scorsa settimana (+54,9%).Nella fascia 45-49 anni i casi si attestano a 329.2 dai 228.6 della settimana scorsa (+44%), mentre nella fascia 60-69 anni sono a 231.6 in salita da 150 (+54,4%). Sono 185.6 i nuovi casi di Covid tra i 70-79 anni, erano 124.3 la scorsa settimana (+49,3%). In aumento anche la fascia over80 che si conferma quella con meno casi: 85.3 questa settimana rispetto ai 59.3 del periodo precedente con un incremento del 43,8%.

Ieri l’ultimo bollettino regionale parlava di 3.218 nuovi casi come non accadeva dal 27 novembre dello scorso anno, quando furono 3.149. Nove i decessi (sei dei quali di persone non vaccinate), mentre i ricoveri hanno effettuato un nuovo balzo: 830 nei reparti ordinari (+68), mentre restano stabili le terapie intensive, dove sono 64 (+2).