EMERGENZA SANITARIA

Non ne vedremo più di tutti i colori

Cirio: "Il meccanismo delle zone per le regioni è ormai obsoleto". Atteso per domani il provvedimento del Governo. E per ridurre le liste d'attesa assicura: "Useremo il sistema usato per le vaccinazioni"

“Spero e credo che domani verrà disposto a livello nazionale il cambiamento, in realtà l’annullamento del sistema dei colori per le Regioni, un sistema ormai inadeguato. Dovrebbe rimanere solo più il rosso per le situazioni più complesse”. Ad annunciarlo oggi è stato il presidente della Regione, Alberto Cirio in una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione Covid in Piemonte. “Che il sistema sia ormai obsoleto – ha aggiunto Cirio – lo dimostra bene il caso della Val d’Aosta che ha 10 posti in terapia intensiva e che la scorsa settimana ha rischiato di dover annullare la sua stagione sciistica per un ricoverato in più. Noi ci siamo subito detti, e lo ribadisco, disponibili ad aiutare la Valle d'Aosta prendendo in carico i malati in più considerato che noi abbiamo attualmente in forza 660 posti in intensiva di cui solo 140 occupati”. Al momento il Piemonte è in zona arancione, ma con i contagi e l'occupazione dei posti letto in diminuzione già dalla prossima settimana dovrebbe tornare in giallo. Una classificazione cromatica che, se verranno confermate le indiscrezioni circolate in queste ore e anticipate dallo stesso Cirio, sarà del tutto superata.

La sensazione che il picco dei contagi sia ormai stato raggiunto, come affermato questa mattina sullo Spiffero dal professor Giovanni Di Perri, è diffusa e per questo è già il momento di pensare alla ripartenza, anche per quel che riguarda il sistema sanitario. A partire dalle liste d’attesa, vero punto debole del Piemonte, aggravato dal virus: “Affronteremo il problema delle liste d’attesa con il sistema e lo spirito che abbiamo adottato per combattere la pandemia e lanciare le vaccinazioni. Con un lavoro di sistema, ma che considera azienda per azienda, per andare a portare aiuto dove ce n’è bisogno. Un modo per superare la situazione di anarchia e sfilacciamento che vigeva nel sistema sanitario piemontese prima del Covid”.

“Le aziende, i medici, i responsabili si muovevano in modo volenteroso, ma non sempre così coordinato e in grado di dare risposte alle esigenze sanitarie del territorio nel suo complesso. Si era creata una situazione di anarchia” ha aggiunto Cirio. L’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha precisato che sulle liste d’attesa “la cabina di regia ha messo a punto un programma azienda per azienda. Siamo entrati in una nuova fase nella quale possiamo cominciare a ri-occupare i letti messi precedentemente a disposizione delle persone colpite da Covid”.

print_icon