ECONOMIA DOMESTICA

Le imprese parlano straniero

Cresce in Piemonte, come nel resto d'Italia, il numero delle società guidate da immigrati (11,4%). Decisivo il ruolo dell'edilizia. Coscia (Unioncamere): "Hanno una vitalità maggiore di quelle regionali"

Aumenta il numero delle imprese straniere in Piemonte, come nel resto dell’Italia. Delle 428mila registrate complessivamente nella regione alla fine dello scorso anno, 48.676 (pari all’11,4 per cento) sono in mano a cittadini non italiani. Una percentuale in crescita rispetto al 10,9% del 2020. Un trend che si osserva, seppur con intensità diversa, in tutta la penisola. L’incidenza maggiore è in Toscana, dove le imprese straniere sono il 14,7% del totale, e in Liguria (14,6%), seguite da Lazio (13,2%), Emilia-Romagna (13,0%) Friuli Venezia Giulia e Lombardia (entrambe con il 12,9%). Una classifica nella quale il Piemonte si trova in settima posizione.

A fronte della nascita di 5.355 imprese straniere, si sono registrate solo 2.626 cessazioni (valutate al netto delle cessazioni d’ufficio), per un saldo positivo di 2.729 unità e un tasso di crescita del 5,9%, circa il quadruplo di quanto evidenziato nel 2021 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+1,5%). È quanto emerge dal censimento dei registri delle Camere di commercio al 31 dicembre dello scorso anno.

“Anche nel 2021 le imprese straniere hanno evidenziato una vivacità superiore a quella delle imprese regionali nel loro complesso, grazie a un numero di iscrizioni nettamente superiore alle cessazioni” conferma il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia.

Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2021, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole nell’ultimo anno grazie agli incentivi, ha evidenziato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita dell’8,1%. Alle sue spalle troviamo il commercio(+3,6%), gli altri servizi (+7,7%), il turismo (+2,5%) e le attività manifatturiere (+4,3%).

Nell’81,3% dei casi si tratta di imprese individuali, nel 10,3% si costituiscono come società di capitale e nel 7,3% si strutturano come società di persone; solo l’1,1% assume altre forme. Confrontando le imprese straniere con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggior predilezione per la ditta individuale, mentre hanno un peso decisamente inferiore le società di persone e le società di capitale.

Le società di capitale, tuttavia, sono quelle che registrano una più spiccata resilienza. Hanno il tasso di natalità più alto (+13,4%), a fronte di un tasso di mortalità decisamente più contenuto (+2,2%): ne consegue un tasso di crescita decisamente positivo (+11,2%). Anche le imprese individuali evidenziano un elevato tasso di natalità (12,1%) parzialmente controbilanciato da un sostenuto tasso di mortalità (6,2%): il tasso di crescita appare quindi più ridotto (+5,9%). Le società di persone manifestano un minor dinamismo, registrando analoghi livelli di natalità (+4,5%) e di mortalità (4,3%), ne risulta un tasso di crescita piatto (+0,3%). Circa 6 imprese straniere su 10 registrate in Piemonte hanno sede legale nell’area metropolitana di Torino; seguono i territori di Alessandria e Cuneo, con quote pari rispettivamente a 9,5% e 8,7%.

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