LA GUERRA ALLE PORTE

Ucraina, l'accoglienza procede. Nuovo volo per i bimbi malati

Sono già 4mila i profughi scappati dalle bombe che hanno trovato rifugio in Piemonte. Cirio e prefetto Ruberto: "Il sistema sta reggendo". E domenica nuovo viaggio per prelevare una decina di piccoli oncologici che saranno curati all'ospedale Regina Margherita

Il sistema di accoglienza dei profughi ucraini per adesso regge, il Piemonte o quantomeno Torino sembrano fuori dai grossi flussi. Ad affermarlo è il prefetto Raffaele Ruberto a margine del conferimento del sigillo della Regione al Milite ignoto. Finora sono circa 4mila i cittadini ucraini accolti dalla regione. “La maggior parte sono in ospitalità spontanea nelle famiglie e dai parenti, perché sono migliaia gli ucraini che vivono in Piemonte e stanno ospitando chi fuggiva” spiega il governatore Alberto Cirio. Attraverso bandi ad hoc tutte le prefetture hanno ampliato la capacità ricettiva e la stessa cosa ha fatto la Regione.

“Il sistema – ha rimarcato Cirio – è pronto a reggere un urto anche molto maggiore di quello che sta arrivando. Dobbiamo però avere la consapevolezza che gestiamo un esodo diverso da quello tradizionale, che deve affiancare all'accoglienza istituzionale anche una attenzione all'accoglienza spontanea: una famiglia che si è fatta carico di ospitare chi scappava dalla guerra non deve essere lasciata sola e noi la aiutiamo. È operativo un conto corrente specifico della Regione Piemonte che verrà destinato proprio a sostenere queste famiglie”.

La Regione tornerà al confine con l’Ucraina per prelevare altri bambini malati di cancro, dopo i 13 già tratti in salvo a Torino nelle settimane scorse. Le cartelle cliniche già all’esame dei medici piemontesi sono dieci, ma il numero dei bambini potrebbe ancora salire. “Noi dobbiamo condannare, fare gesti simbolici che fanno riflettere – ha affermato Cirio – ma poi dobbiamo anche essere operativi. Questo è il motivo per cui ancora oggi, come tutti i giorni, insieme al Coordinamento emergenza profughi qui in Piemonte lavoreremo con i prefetti, i sindaci e le amministrazioni locali per l’accoglienza”. Il viaggio per Iasi, in Romania, per salvare altri bambini oncologici avverrà invece domenica. “Grazie all’aereo messo a disposizione dalla Fondazione Lavazza e da Reale Mutua – ha concluso Cirio – porteremo questi bambini a Torino con le loro famiglie per curarli all’ospedale infantile Regina Margherita. Saranno bambini che dormiranno in un letto anziché in un sottoscala, e che ci resteranno invece di venire staccati dalle macchine per essere portati nelle cantine degli ospedali ucraini quando suonano le sirene”.

E proprio mentre si prepara questo nuovo viaggio è arrivata la notizia della morte di uno dei 13 bambini arrivati con il primo viaggio. Aveva 17 anni. Lo ha comunicato la direzione della Città della Salute, “vicina alla famiglia in questo momento di immenso dolore”. Le condizioni del 17enne erano apparse da subito gravissime, tanto che era stato ricoverato in rianimazione. Ieri il decesso a causa della progressione del tumore, già in fase terminale. Gli altri 12, dopo essere stati stabilizzati nei primi giorni, continuano le terapie.

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