TRAVAGLI DEMOCRATICI

Maratona Pd: Valle in Regione, Chiamparino a Bruxelles

Con l'elezione di Rossi alla segreteria regionale parte la lunga marcia dem verso il 2024. Il passaggio del testimone tra il giovane vicepresidente di Palazzo Lascaris e l'ex governatore nel segno del ricambio generazionale. Ma del padre nobile c'è ancora bisogno

Daniele Valle in Regione e Sergio Chiamparino in Europa? Qualche orecchio indiscreto lo ha già sentito in più di un capannello nei corridoi di Palazzo Lascaris. Un po’ più di una boutade, forse un piano appena abbozzato. Bisogna seguire gli indizi, interpretare i segnali, mettere insieme i pezzi. Che il vicepresidente del Consiglio regionale sia il nome su cui la maggioranza del Pd piemontese punta per sfrattare Alberto Cirio dal quarantesimo piano del grattacielo del Lingotto è ormai cosa nota, molto meno lo sono i progetti dell’ex “sindaco olimpico” e governatore che dopo un lungo periodo sabbatico è tornato di recente sulla ribalta. E lo ha fatto alla sua maniera, sornione e istrionico, dichiarando il sostegno a Gianni Cuperlo nella compotezione congressuale. “Un modo per ricordare a tutti che sono ancora vivo” si schernisce caustico mostrando di non crederci manco lui.

“Che vuol fare Chiampa?”, si chiedono in molti. Di certo non è ancora arrivato il momento dei giardinetti. E se un’altra veterana del Pd come Mercedes Bresso si appresta a rientrare al parlamento europeo, al posto di Pierfrancesco Majorino che ha scelto, anche in caso di sconfitta, di sedere a Palazzo Pirelli, perché nel 2024 non spedire proprio lui a Bruxelles? Con il partito obbligato a selezionare con cura le candidature, soprattutto dopo i recenti scandali, e la coincidenza con le urne regionali Chiamparino è quell’usato sicuro in grado di coniugare prestigio, competenza e popolarità. Per molti è ancora il “sindaco”. Certo, non è più come una volta, gli anni passano per tutti ma la gente lo ferma ancora, chi per un selfie, chi per sottoporgli qualche lamentela. Roba diventata rara nel Pd odierno. Ecco perché anche ai giovani leoni che si apprestano, con l’elezione di Domenico Rossi alla segreteria, a conquistare il partito, il rientro in servizio del Chiampa, al netto del rispetto verso uno degli ultimi cavalli di razza, fa comodo, eccome. Per conferme bussare alla porta di Palazzo civico.

E se per Valle sembra arrivata, con cinque anni di ritardo, l’ora dell’investitura alla successione, a Borgo San Dalmazzo, nel Cuneese, dicono che qualcuno non la stia prendendo bene. Si tratta di Chiara Gribaudo, deputata ex orfiniana, appena entrata nel cerchio magico di Elly Schlein di cui coordina i comitati a livello nazionale. Un ruolo importante, un trampolino da cui, si dice, voglia spiccare il volo per Bruxelles. Il disegno potrebbe essere quello già sperimentato proprio da Schlein o, tanto per restare in Piemonte, da Daniele Viotti quando si candidarono nella pattuglia di Pippo Civati e sfruttando l’onda lunga del congresso 2013 piombarono tra i banchi dell’europarlamento grazie anche al 40% del Pd di Matteo Renzi.

print_icon