Pro Vita in piazza a Torino, "i bambini non sono prodotti"

"I bambini non sono prodotti", "utero in affitto reato universale": sono alcuni dei cartelli che gli attivisti di Pro Vita hanno esposto questa mattina durante un flashmob in piazza Castello a Torino, con la partecipazione di Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia. Con indosso delle maschere raffiguranti volti di alcuni sindaci italiani, da Stefano Lo Russo a Roberto Gualtieri, primi cittadini di Torijno e d Roma, i partecipanti hanno spinto carrelli del supermercato riempiti di finte banconote e bambole con sopra dei codici a barre. Una gigantesca bandiera rosa, con al centro le figure di una famiglia (mamma, papà e figli) è stata srotolata. Il flash mob è la contromanifestazione all'iniziativa dei primi cittadini, 'Le città per i diritti' per il riconoscimento dei figli delle coppie gay nel vicino Teatro Carignano. In piazza Castello anche l'assessore al welfare regionale Maurizio Marrone (Fdi): "Siamo contro l'utero in affitto e la mercificazione della donna e dei bambini, soprattutto quando si tratta di derive ideologiche gender. La nuova linea Schlein interpretata da Lo Russo con questo evento non è lungimirante: il Pd si sta ghettizzando, giocandosi anche il rapporto con il terzo polo e il centro".  "I sindaci che illegalmente compiono trascrizioni di figli avuti all'estero con la pratica dell'utero in affitto giustificano così i capricci di adulti che acquistano bambini attraverso questa pratica che è illegale in Italia - spiega Jacopo Coghe vicepresidente di Pro Vita e Famiglia onlus -. E' un vero e proprio business che questi sindaci stanno giustificando. Ogni bambino nasce da una mamma e da un papà e nessuna legge può cambiare la realtà".

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