COMUNE DI TORINO

Centrosinistra in fibrillazione, nel mirino la capogruppo Pd

Piccole crepe si allargano in Sala Rossa: le accuse di assenteismo al gruppo dem, i continui battibecchi con il radicale Viale. Per Conticelli la gestione della coalizione è sempre più complessa. Forse per questo dicono brami un posto in giunta?

Una maggioranza sempre più litigiosa e un Pd che ribolle. A quasi due anni dall’elezione di Stefano Lo Russo, nella coalizione che lo sostiene serpeggiano malumori e si moltiplicano i distinguo. C’è chi sbotta ormai regolarmente, come il radicale Silvio Viale, chi in modo più ortodosso ma la sostanza non cambia e la capogruppo del Pd Nadia Conticelli ha un bel daffare nel tenere insieme tutti i pezzi. “Stai dicendo stupidaggini” le ha urlato dietro Viale non più tardi di questa mattina durante la riunione della commissione Sanità. Oggetto del contendere un ordine del giorno sulla creazione di un polo mamma-bambino a partire dagli ospedali Sant’Anna (ostretrico-ginecologico) e Regina Margherita (infantile). In Comune un’alleanza trasversale dei medici (oltre a Viale, ginecologo al Sant'Anna, la moderata e medico di famiglia Ivana Garione e il cardiochirurgo infantile di Torino bellissima Pietro Abbruzzese) sogna un polo unico mamma-bambino. Conticelli ne ha bocciato le proposte senza appello come “documenti in cui le donne non esistono, sono trasparenti, non ci sono”, tacciandoli di “una visione del passato”. Parole che, indirizzate a tre medici di cui una donna, rivelano quantomeno una certa superbia.

Ma questo è solo l’ultimo incidente di percorso. La settimana scorsa non è passata inosservata l’assenza di tutta la pattuglia dem alla commissione Lavoro su Mirafiori (unica eccezione il presidente Pierino Crema, assieme all’assessora competente, Gianna Pentenero), che molti nel suo gruppo imputano alla sua incapacità di coordinamento. E poi ci sono le continue spinte a smarcarsi dei Moderati trainati da un ambiziosissimo Simone Fissolo.  

La Sala Rossa ormai è il suo ring: quando Viale si è presentato in bermuda per protestare contro il regolamento che impone agli uomini la cravatta lei gli ha dato del “buffone” e del “cretino”. Mentre si discuteva il report di Antigone sul carcere di Torino, sempre Viale ha rilanciato l’azione dell’associazione Adelaide Aglietta, che porta i cittadini nei penitenziari. Prima Conticelli gli ha ricordato di chiamare la casa circondariale di Torino col suo nome – Lorusso e Cutugno – e non “Le Vallette”, “che è il nome di un quartiere, non di un carcere”. Dopo aver salvato l’onore ferito delle Vallette, ha apostrofato lo spunto di Viale come “l’idea un po’ fantasiosa di portare i cittadini in carcere”, rincarando però troppo la dose: “Capisco l’intento, ma non si tratta di una visita allo zoo”. Una gaffe che aveva costretto prima la consigliera di Sinistra ecologista Sara Diena e poi il presidente della commissione, il dem Luca Pidello, a prendere le distanze dalla Conticelli.

“Più che alla giunta il tagliando dovremmo farlo alla maggioranza” dice un eletto del Pd riferendosi all’ultima iniziativa della capogruppo dem, pronta a mettere in riga i suoi assessori dopo l'estate dopo aver già redarguito Francesco Tresso sul (mancato) taglio dell’erba. E proprio il posto di Tresso sarebbe uno degli obiettivi di Conticelli, la quale starebbe attendendo con ansia le regionali nell’attesa che si liberi qualche posto in giunta dove lei mira ad ascendere. Se non è Tresso potrebbe essere Pentenero o qualche altro, chissà. Intanto c'è chi fa notare che lei è stata l'unica del gruppo a votare Elly Schlein al congresso: come a dire, al Nazareno sarà pure maggioranza, “qui no”.

Proprio sulla sicurezza la capogruppo non è esattamente in linea col sentiment della sua maggioranza, come dimostra lo scontro con Elena Apollonio (Demos) e Alice Ravinale (Sinistra ecologista), ree di aver presentato una mozione che chiedeva una linea più morbida verso le occupazioni abusive in cui sono presenti soggetti fragili. Un testo al momento sospeso in commissione dopo il niet della capogruppo dem, animata da una visione più law and order. Le calza bene, anche perché “per lei è divisivo chiunque faccia cose senza chiederglielo o senza garantirle visibilità e centralità”, sbotta maligno un altro consigliere del Pd. Insomma, più che il granito a tenere insieme il centrosinistra sembra essere l’argilla.

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