VERSO IL 2024

Regionali, per il Pd c'è Speranza. Contro Cirio arruola l'ex ministro

Il titolare della Sanità nel governo Conte (e poi con Draghi) alla Festa dell'Unità di Torino per tirare la volata a Valle. Il terreno di sfida: dalla gestione della pandemia Covid alla costruzione dei nuovi ospedali, dalle liste d'attesa alle assunzioni di medici e infermieri

È stato ministro della Salute e segretario di Articolo 1 prima del ritorno a casa, nel Pd, dopo le primarie che hanno incoronato Elly Schlein. Sarà per questo che la presenza di Roberto Speranza al Festival dell’Unità di Torino per dialogare di sanità con Daniele Valle può essere letta da diversi punti di vista. L’appuntamento è in programma venerdì 8 settembre per l’evento clou delle 21: i due affronteranno il tema centrale della prossima campagna elettorale delle regionali dove il vicepresidente del Consiglio è già di fatto in campo come anti-Cirio e ha lanciato la sua lunga (rin)corsa dando alle stampe “La variante piemontese”, il libro in cui ha denunciato le mancanze, a suo dire, del governatore e della sua giunta nella gestione della pandemia Covid.

In quegli anni Speranza guidava il ministero della Salute nel secondo governo di Giuseppe Conte per poi mantenere l’incarico anche quando a Palazzo Chigi è arrivato Mario Draghi. Esperienze controverse, quella di Speranza come quella di Cirio, su cui non sono mancate testimonianze d’apprezzamento e durissime accuse fino alle recenti richieste di una commissione d’indagine parlamentare. Sia come sia, sulla sanità si giocherà la prossima campagna elettorale e Valle, che ormai si muove da candidato in pectore, su questo argomento ha deciso di connotare gli ultimi mesi di opposizione.

Non solo: Speranza rappresenta anche l’ala progressista del Pd, quella sulla carta più ostile – seppur con dei distinguo – alla candidatura del numero due di Palazzo Lascaris. Per questo c’è chi legge, in filigrana, questo dibattito anche come un tentativo di Valle di coprirsi a sinistra, dove ancora aspetta di incassare il sostegno della vicepresidente del Senato Anna Rossomando e del deputato Federico Fornaro, compagno di partito di Speranza ai tempi di Articolo 1.

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