Salvini è nato con la camicia
(del suocero Verdini)

Una pausa dagli obblighi ministeriali e dalle letture impegnate (sta studiando Topolino per scoprire le disavventure del Ponte di Messina) per Matteo Salvini. Il vicepremier e titolare di Trasporti e Infrastrutture si è concesso oggi una biciclettata in compagnia della fidanzata Francesca. Outfit informale, come si conviene, (s)vacanziero: camicia azzurra che fuori dai bermuda penzola con vista infradito. Ma ai più non è sfuggito un dettaglio, quel monogramma ricamato – D.V. – che di certo non rispondono alle iniziali del leader della Lega.

Scoprirlo è però più facile che risolvere il quesito della Susy sulla Settimana Enigmistica. Elementare Matteo, Denis Verdini. È lui il legittimo titolare della camicia che richiama tinture di canute chiome democristiane della prima Repubblica. Mistero svelato, ma solo uno. L’altro è assai più intricato e foriero di possibili sorprese. Com’è finita la camicia del suocero addosso al genero? Nella fretta Matteo ha rovistato nel cassetto sbagliato, sfiorando rischi inimmaginabili se si restasse in metafora? Un dono di Denis, impossibile da dimenticare? Un pasticcio della lavanderia nelle consegne? Vedi mai che dopo Elly Schlein costretta a ricorrere all’armocromista, adesso Salvini dovrà ingaggiare una guardarobiera. In fondo, se con la camicia non si nasce, si può sempre rimediare con quella del suocero.

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