ECONOMIA

Export italiano in frenata (-8%), Piemonte sgomma con l'auto

Rallentano le vendite all'estero nel secondo trimestre dell'anno con i petroliferi che affossano le isole mentre il Lazio è penalizzato dal comparto farmaceutico. Tiene solo il Nord-Ovest. Tra le province Torino è tra le migliori. Il rapporto dell'Istat

Cala l’export in Italia, dove però tiene il Nord-Ovest grazie all’exploit del Piemonte. Il secondo trimestre dell’anno fa registrare una contrazione di circa l'8% su base nazionale. La performance peggiore è delle regioni del Centro (-15,7%), più contenuta la perdita per il Nord-est (-2,6%) e per il Sud e Isole (-2,4%), mentre il Nord-Ovest resta stazionario. Nel periodo gennaio-giugno 2023, l’export nazionale resta tuttavia positivo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno facendo registrare un incremento del 4,2%. Se si tiene conto dei primi sei mesi l’aumento delle esportazioni è più marcato per il Sud (+14%), di poco superiore alla media nazionale per il Nord-Ovest (+6,6%) e per il Centro (+5,3%), più contenuto per il Nord-est (+1,7%), mentre per le Isole si rileva una decisa contrazione (-19,6%). Nel primo semestre le regioni più dinamiche sono Campania (+25,5%), Calabria (+20,6%), Marche (+18,2%), Molise (+16,2%) e Piemonte (+15,6%), che da solo contribuisce per 1,4 punti percentuali alla crescita tendenziale a livello nazionale. La performance positiva di Lombardia (+3,5%) e Toscana (+10,4%) fornisce un ulteriore contributo di 1,8 punti.

Per contro, si segnalano le dinamiche negative di Lazio (-9,4%), Sicilia (-17,2%), Sardegna (-24,3%) e Friuli-Venezia Giulia (-9,7%). Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di autoveicoli dal Piemonte e di macchinari e apparecchi non classificati altrove da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto spiega per 1,9 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di 1,4 punti deriva dalle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche, Toscana e Campania. All’opposto, la contrazione di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna, in particolare, e dalla Liguria fornisce un contributo negativo di 0,9 punti percentuali.

Nei primi sei mesi i contributi maggiori alla crescita delle vendite oltreconfine derivano dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+1.875,8%), del Piemonte verso Francia (+29,5%) e Germania (+23,2%) e della Campania verso la Svizzera (+96,3%). Apporti negativi, invece, provengono dalla contrazione del Lazio verso Belgio (-36,4%) e Germania (-16,5%), della Toscana verso la Svizzera (-30,8%), della Lombardia verso la Germania (-7,1%) e della Sicilia verso la Turchia (-77,5%). Nell’analisi provinciale, si segnalano le performance positive di Torino, Milano, Napoli, Ascoli Piceno, Livorno e Siena; i maggiori contributi negativi derivano da Siracusa, Cagliari e Latina.