VERSO IL VOTO

Lo Russo apre ai Cinquestelle: "Se serve incontro Appendino"

Il sindaco di Torino non vuole essere la pietra d'inciampo sul campo largo delle regionali in Piemonte. Per ora resta defilato, in attesa del vertice del 4 gennaio, ma è pronto ad archiviare le ruggini del passato. "Alleanze su questioni concrete"

Per il momento si atterrà a un «dovuto e rispettoso silenzio» il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, mentre il suo partito, il Pd, cerca una strada che conduca all’alleanza con il Movimento 5 stelle in vista delle prossime elezioni regionali in Piemonte. Non vuole essere d’intralcio, ma allo stesso tempo ritiene di non poter essere utile. Il suo apporto fino a questo momento si è limitato a non censurare una eventuale intesa, dopo che lui è stato l’ultimo a battere la destra a Torino rinunciando all’appoggio dei pentastellati. A margine della tradizionale conferenza stampa di fine anno, il primo cittadino non commenta l’operato di Elly Schlein, ma attende di offrire il proprio contributo «nel momento in cui i partiti, nella loro autonomia, avranno definito il quadro delle coalizioni con cui ci presenteremo alle elezioni regionali». Un percorso che non intende agevolare ma men che meno ostacolare, proprio ora che – dopo settimane di attesa – quanto meno è stata fissata la data per il primo incontro tra i vertici regionali e nazionali dei due partiti, fissato il prossimo 4 gennaio.

 Nei giorni scorsi c’è stato chi ha invocato Lo Russo per uscire da uno stallo che tiene il Pd inchiodato da due mesi, da quando cioè il Nazareno ha bloccato il percorso che avrebbe condotto a primarie di coalizione il 17 dicembre. Era la fine di ottobre e da allora ogni trattativa è stata messa in naftalina in attesa che si trovasse una soluzione a un’altra querelle, quella della Sardegna, dove i dem hanno assicurato il loro appoggio alla grillina Alessandra Todde a costo di rompere con alcuni dei loro alleati e soprattutto con l’ex governatore Renato Soru, che tuttavia in queste ore ha perso il sostegno dei Progressisti dell’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Da pietra d’inciampo a facilitatore di un’alleanza difficile da delineare. “Parli con Chiara Appendino, trovino loro due, insieme, una soluzione” era stato l’appello, arrivato tra gli altri, dal senatore Mauro Laus, suo gran sostenitore alle amministrative del 2021. «Gli incontri sono sempre possibili. Io incontro tante persone durante l'anno, ci manca che non possa incontrare la mia predecessora» ha detto oggi Lo Russo. Insomma,  «al momento non è calendarizzato, ma non escludo nulla».

Cautela che sembra sfumare in un certo disinteresse. Nessun passo avanti, ma neanche si metterà di traverso. E così quando la domanda arriva diretta – favorevole a un’intesa tra il Pd e il M5s che ha appena votato contro il Mes?” – lui offre la sua benedizione: «Le alleanze politiche si fanno sulla base di contenuti e programmi e non di astratti ragionamenti di carattere culturale o ideologico, anche perché al cittadino interessa sapere cosa pensano le amministrazioni dei temi concreti. Intorno ai contenuti si verificano le convergenze. Impostata la questione in questi termini, è corretto che il Pd provi a verificare tutte le possibili convergenze su una piattaforma tematica».

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