AMBIENTE

Il Piemonte "cambia aria", un piano da 4 miliardi

Via libera della Regione alle misure contro l'inquinamento fino al 2030. Ricambio del parco bus, incentivi alla sostituzione delle stufe, potenziamento della rete ferroviaria. Si attendono i rilievi dei sindaci, poi il testo andrà in Consiglio

Quattro miliardi d’investimento nei prossimi sei anni, di qui al 2030. A tanto ammonta il piano per la qualità dell’aria, così come revisionato dalla Regione Piemonte. Ora ci saranno 45 giorni di attesa per la valutazione ambientale strategica (Vas) prima di essere nuovamente adottato dalla giunta e approvato dal Consiglio. La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi, risultano già attivate a partire dal 2025, su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare 2,9 miliardi sono destinati a mobilità e trasporti, 421 milioni per il settore energia e riscaldamento, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura.
 
Tra le misure più significative c'è il recepimento della norma nazionale che blocca i veicoli Diesel euro 5 dal primo ottobre 2025 nei Comuni con più di 30mila abitanti. Un provvedimento che sarebbe già dovuto entrare in vigore lo scorso settembre ma che fu disinnescato con l'aiuto del Governo. Anche stavolta lo stop degli euro 5 è valido salvo diversa disposizione dell'esecutivo. Ci sono poi altre misure che prevedono l'introduzione, da parte dei Comuni, di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori. Importante il peso della sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico a favore di nuove vetture poco inquinanti quali ad esempio i bus ad alimentazione elettrica, a metano, a idrogeno, con oltre 254 milioni di euro, oltre a un progetto di promozione dell’utilizzo di combustibili alternativi, come il biocarburante, per i mezzi del Tpl. Previsto anche un potenziamento del sistema ferroviario metropolitano. Anche qui come in decine di altri piani e progetti immancabile il completamento delle fermate Dora e Zappata, oltre alla nuova linea Sfm5 (in ritardo di almeno un lustro), il collegamento veloce Torino Porta Nuova-Porta Susa, la riattivazione delle linee Savigliano-Saluzzo-Cuneo e Ceva-Ormea, l’elettrificazione della Biella-Novara. Ma la Regione ha in mente anche interventi di forestazione che, ad esempio nelle aree urbane molto cementificate, possono migliorare il microclima locale.
 
Per quanto riguarda il capitolo energia, la Regione puntualizza come i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscano in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera e punta a efficientarli. Sono previsti 80 milioni di euro per la riqualificazione degli edifici pubblici e altri 30 per favorire l’uso delle energie rinnovabili per la loro gestione e riscaldamento. Per quanto riguarda le stufe, anche in ottica di valorizzazione della filiera del legno, la Regione vuole incentivare la loro sostituzione con impianti a biomasse di nuova generazione.
 
Finanziato con 43 milioni di euro l’efficientamento energetico delle imprese e con altri 48 milioni la diffusione delle energie rinnovabili. In questo settore rientrano le misure per le comunità energetiche e la promozione dell'Hydrogen valley per produrre idrogeno destinato alla mobilità pesante. Per l'agricoltura e la zootecnia la Regione vuole favorire l’uso di concimi naturali, al posto di quelli minerali, con oltre 9,3 milioni di euro, e la riduzione delle emissioni di ammoniaca grazie al sostegno, con 10,5 milioni, all’adozione di tecniche agronomiche “pulite” e di buone pratiche di alimentazione degli animali. Altri 26,5 milioni di euro sono destinati all’ammodernamento del parco mezzi utilizzati in agricoltura.
 
Nel complesso sono previste 6 misure e 35 azioni per la mobilità e le aree urbane, 3 misure e 21 azioni su riscaldamento e le fonti energetiche, 3 misure e 7 azioni per le attività produttive, 5 misure e 9 azioni per agricoltura e zootecnia. Per il monitoraggio degli obiettivi, sarà costituito un Osservatorio ad hoc. Ma la Regione pensa anche a forme di partecipazione diretta della comunità per valorizzare l'apporto che ogni cittadino può dare alla riuscita del Piano.

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