LA SACRA RUOTA

Stellantis, causa da azionisti in Usa 

Delusi dai risultati accusano i vertici del gruppo di averli "ingannati" con comunicazioni ingannevoli. "Azione priva di fondamento la società intende difendersi vigorosamente" ribatte l'azienda. Intanto dopo la notizia il titolo precipita ancora

Stellantis è stata citata in giudizio da alcuni azionisti negli Stati Uniti secondo i quali la casa automobilistica li avrebbe ingannati nascondendo l’aumento delle scorte e altre debolezze, prima di pubblicare risultati deludenti che hanno fatto scendere il prezzo del titolo. L’azione legale riguarda anche il Ceo Carlos Tavares e la Cfo Natalie Knight.

La denuncia depositata ieri presso il tribunale federale di Manhattan sostiene che Stellantis avrebbe gonfiato artificialmente il prezzo del titolo per gran parte del 2024 facendo valutazioni "eccessivamente positive" su scorte, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti e margine operativo. Gli azionisti hanno detto che la verità è emersa il 25 luglio, quando Stellantis ha comunicato che l’utile operativo adjusted del primo semestre è sceso del 40% a 8,46 miliardi di euro, sotto gli 8,85 miliardi di euro previsti dagli analisti.

“Questa causa è priva di fondamento e la società intende difendersi vigorosamente” ha detto Stellantis in una dichiarazione inviata via e-mail a Reuters. Il gruppo ha inoltre sottolineato che il margine di utile operativo adjusted è sceso al di sotto del suo obiettivo a doppia cifra per l’intero anno.

Il titolo quotato negli Stati Uniti è sceso di 1,94 dollari, pari al 9,9%, a 17,66 dollari nelle due sedute successive all’annuncio. Negli Stati Uniti è frequente che gli azionisti facciano causa alle società dopo un inatteso calo del titolo. Stellantis è nata nel 2021 dalla fusione di Fiat Chrysler e della francese Psa. I suoi 14 marchi comprendono Alfa Romeo, Citroen, Dodge, Jeep, Maserati, Opel, Peugeot, Ram e altri.