SCENARI

Fassino e i suoi alla conquista del partito

Damiano vuole Altamura al vertice del partito torinese, mentre Gallo lancia il suo secondogenito Raffaele. Il sindaco e Quagliotti puntano su Lubatti. Per il regionale Corgiat in pole position. Ma dalle retrovie si sta facendo largo una nuova leva di rinnovatori

Fino a oggi ha fatto il portatore d’acqua e soprattutto di voti. Si è messo a disposizione di Piero Fassino e grazie al proprio diffuso consenso, dice lui “ho fatto eleggere quattro deputati”, riferendosi a Cesare Damiano, Anna Rossomando, Andrea Giorgis ePaola Bragantini. Per Salvatore Gallo, capostipite della famiglia socialista, che attraverso il proselitismo e la sottoscrizione massiccia di tessere si è di fatto impossessata del Pd, è il momento di passare all’incasso. Lo ha ribadito durante una riunione di Area Dem, la componente fassiniana che ha trionfato alle ultime parlamentarie. Il tema attorno al quale si è sviluppata la discussione è la segreteria provinciale del Pd.

 

L’ex ministro ha annunciato che per l’incarico di vertice punta sul consigliere comunale Alessandro Altamura, che aspetta una compensazione per il mancato ingresso nella giunta di Palazzo Civico da quasi due anni. A quel punto Gallo non solo ha cantato, ma, scandendo la voce, ha ribadito che quella poltrona spetta a lui e sarebbe intenzionato a consegnarla al suo secondo genito, Raffaele, attualmente responsabile comunicazione nella brillante squadra di Bragantini (il primo figlio, Stefano, è già stato inserito nell’esecutivo di Fassino e attende le Regionali per approdare a Palazzo Lascaris).

 

Inutile ribadirlo. Come uno sciame di scosse telluriche, primarie, parlamentarie e la conseguente formazione delle liste per le politiche hanno scardinato gli assi su cui si reggeva il partito in Piemonte. Ogni ragionamento su quel che sarà scaturisce da due fattori incontrovertibili: la centralità del sindaco Fassino, diventato l’azionista di maggioranza in una formazione fortemente a trazione diessina, e la scomparsa dell’area popolare tradizionale, quella più attigua agli eredi del Pci. Non è un caso che proprio nell’area diessina pronta a occupare via Masserano inizino a crearsi le prime frizioni. E’ proprio in questo scenario che si colloca anche l’ambizione di Aldo Corgiat (foto) - sindaco di Settimo e «tra i più brillanti dirigenti politici che possa vantare il Pd piemontese» secondo la definizione che ne ha dato l’ex sodale Stefano Esposito – di guidare il partito regionale, nonostante non sia riuscito per un pelo nell’operazione di portare Silverio Benedetto in Parlamento.

 

Ma se in un quadro classico, con il Pd piemontese in mano agli ex Ds, dovrebbe essere un esponente dell’area Popolare a guidare la Federazione torinese, nel contesto attuale tutto è saltato e per questo anche un laico liberale come Altamura può legittimamente ambire a quell’incarico, forte del rapporto privilegiato con Fassino. Non fosse che si starebbe facendo largo nell’area post Pci – e in particolare attorno allo stretto entourage del sindaco, leggi l’eminenza grigiastra Giancarlo Quagliotti – la tentazione di tenere in vita in modo surrettizio una componente cattolica d’indole “collaborazionista” attraverso un esponente in grado di mantenere almeno sulla carta gli equilibri: e qui spunta il nome dell’assessore comunale di Torino Claudio Lubatti (foto), per il quale c’è già chi sostiene che la spintarella verso il vertice del partito rappresenti nient’altro che i trenta denari offerti per il tradimento di Davide Gariglio.

 

Nessuno ancora ha messo in conto l’emergere di una nuova classe politica formata da giovani e giovanissimi esponenti del mondo cattolico pronti a rivendicare un ruolo da protagonisti nella costruzione dei futuri assetti: una componente che ha nella futura deputata Francesca Bonomo e nel presidente della Circoscrizione III Daniele Valle i due più brillanti esponenti e che rappresenta l’asso nella manica di un’ampia area rinnovatrice, che si potrebbe costituire sulla scorta dell’esperienza renziana. Una nuova leva di cui gli ex Ds sono attualmente sprovvisti.