Congresso in due tempi, Sel cerca il leader
07:50 Martedì 11 Febbraio 2014 4I vendoliani piemontesi ci riprovano dopo il rinvio di sabato, ma per molti non ci sono le condizioni per eleggere il nuovo segretario. Scricchiola l'accordo che porterebbe De Ruggiero al vertice: fuori Torino spopola l'ambientalista Bonardo
Se fosse per Marco Grimaldi, consigliere comunale a Torino e tra i leader dell’ala più istituzionale di Sel, il compromesso sarebbe a portata di mano: l’ex assessore regionale Nicola De Ruggiero al vertice del partito piemontese e Nicoletta Cerrato al provinciale di Torino. Un modo per ottenere, attraverso un esponente a lui più vicino, la guida del partito in Piemonte ed evitare che nel capoluogo – dove la maggioranza ce l’hanno i movimentisti guidati da Michele Curto – possa essere proprio quest’ultimo a riprendersi in mano il partito. Tutto (o quasi) il resto di Sel preme per un’altra soluzione.
La frattura è emersa con chiarezza sabato scorso, quando il congresso si è concluso con un nulla di fatto e per evitare la conta i maggiorenti si sono accordati per riaggiornarsi a questa sera, ore 19, quando andrà in scena un supplemento. Rispetto a sabato, però, nulla è cambiato, al punto che i bookmakers puntano su un altro rinvio e buon viaggio di rientro a chi – pochi temerari - si farà più di cento chilometri per raggiungere il capoluogo. Anche perché, va detto, l’improvvida convocazione del congresso nel tardo pomeriggio di un giorno infrasettimanale non consentirà a molti delle province di raggiungere in orario il capoluogo, per non parlare di chi, come la componente parlamentare, è impegnato a Roma e non riuscirà a partecipare. Insomma, un bel pasticcio.
L’altro nome in campo è quello di Vanda Bonardo, cuneese trapiantata nella provincia di Torino, già presidente di Legambiente Piemonte dal 1995 al 2011, particolarmente gradita ai militanti del Piemonte orientale, al deputato e segretario uscente Fabio Lavagno e all’area più in sintonia con la consigliera regionale Monica Cerutti. Il problema è che Grimaldi non è convinto, anche perché Curto storce il naso e minaccia: “Se mi fate ingoiare Bonardo, vi ripuppate me a Torino”. “Grim”, per gli amici, rabbrividisce solo all’idea e riprende a tessere una tela per la quale non pare esserci più filo.
Insomma, si risolve tutto a una discussione fin troppo prosaica, soprattutto per un partito abituato a volare alto sulle ali delle metafore immaginifiche del proprio leader. Mentre resta sullo sfondo il dibattito sulla Regione - sulla necessità o meno di trovare un candidato che si confronti con Sergio Chiamparino nelle primarie di coalizione, qualora il Consiglio di Stato si esprimesse per elezioni anticipate - e soprattutto sulle Europee che sta dilaniando il partito. A partire dal sostegno ad Alexis Tsipras, ancora ieri ribadito da Nichi Vendola, ma difficile da digerire per gran parte dei dirigenti piemontesi, i quali avrebbero preferito rimanere nell’alveo del Pse. Sabato 15 ci sarà l'assemblea nazionale nella quale verrà ratificato l'appoggio al candidato greco e sono in tanti sotto la Mole a pensare che la discussione regionale vada fatta a seguito "di questo importante crocevia". Così c'è già chi minaccia: "Se qualcuno vorrà forzare la mano e verrà votato il nuovo segretario si prepari a un lungo Vietnam".