CARRIERE NOSTRANE

Csm e Consulta: il Piemonte attende

Prende quota il nome dell'avvocato Anetrini per Palazzo dei Marescialli. Sponsorizzato dalla Lega e gradito al Cav. L'ex ministro Balduzzi resta in corsa. Spunta Rossomando alla vicepresidenza. Violante a un passo dalla Corte Costituzionale

Restano col fiato sospeso i piemontesi in lizza per le ambite poltrone del Consiglio superiore della Magiustratura e della Corte Costituzionale. Per quanto riguarda il massimo organo di autogoverno dei giudici, assieme al nome dell’ex ministro Renato Balduzzi, si starebbe facendo strada nelle ultime ore quello dell’avvocato Mauro Anetrini, 56 anni, sponsorizzato dalla Lega Nord e gradito, a quanto è dato sapere, anche all’ex Cav. E anche quello della deputata torinese Anna Rossomando, avvocato e figlia d'arte, potrebbe tornare in pista, qualora trovassero conferma le voci che danno la pattuglia dei togati - decisiva per l'elezione del vice di Napolitano a Palazzo dei Marescialli (sono 16 contro gli 8 laici e i due giudici della Cassazione), intenzionata a non votare Giovanni Legnini. Si dovrà attendere fino a lunedì pomeriggio, quando è stata nuovamente riconvocato il Parlamento in seduta comune, anche se è assai probabile un ulteriore slittamento a mercoledì.

 

Se fino a ieri Balduzzi sembrava certo dell’elezione, certamente le fumate nere di ieri in Parlamento lo hanno messo in allarme, soprattutto quando è iniziato a trapelare che tra i nodi ancora da sciogliere nelle trattative serrate tra i partiti c’è proprio quello relativo al suo nome. E a sollevare qualche perplessità sarebbe stato a sorpresa proprio un pezzo di quelli che avrebbero dovuto sostenerlo, ovvero gli eletti di Scelta Civica, ora dispersi in vari rivoli ma che sulla candidatura dell’attuale reggente sembravano essersi ricompattati. Si vedrà. Per il momento le bocche restano cucite in attesa dell'evoluzione della situazione e, soprattutto, delle trattative che proseguiranno per tutto il week end..

 

Nelle votazioni di ieri, in cui i soli a essere eletti a Palazzo dei Marescialli sono stati il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini e il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, figlio del cavallo di razza Dc Amintore, Balduzzi non ha mai raggiunto il quorum richiesto di 489 voti. In ascesa, invece, le quotazioni di Anetrini. L’avvocato torinese ha incontrato tre volte il leader della Lega Nord Matteo Salvini negli ultimi giorni e avrebbe ottenuto il sostegno del Carroccio. Dei sei membri laici del Csm che ancora devono essere votati, due spettano alla minoranza e Berlusconi potrebbe lasciarne uno agli (ex?) alleati della Lega, soprattutto con l’intenzione di stemperare vecchie ruggini e riprendere un discorso troppo frettolosamente interrotto. Anetrini ha recentemente seguito le due ex pon pon girls di Roberto Cota al processo Rimborsopoli: si tratta delle allora assessore Elena Maccanti e Giovanna Quaglia. E' stato anche il difensore di Matteo Brigandì nel 2005, durante il procedimento sui rimborsi per le alluvioni contro l’ex assessore regionale. Un professionista certo apprezzato dalle parti di via Bellerio, ma con ascedenze liberali e recenti battaglie a fianco dei Radicali. Uno che ha anche sfidato la Lega, come quando, in rappresentanza di due cittadini torinesi, promosse un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro la legge Porcellum di Roberto Calderoli.

 

C’è infine un altro torinese illustre che resta in bilico. Si tratta dell’ex presidente della Camera Luciano Violante, in corsa per la Corte Costituzionale, in tandem con Antonio Catricalà, uomo gradito a Silvio Berlusconi, per interposta persona, ovvero Gianni Letta. Certo il nome di Violante non è miele per i palati del leader di Forza Italia ma la sensazione è stata che la fumata nera fosse dovuta più alle divisioni interne dei berlusconiani sul proprio candidato che su quello del Pd. Resta ancora un lungo week end di trattative, poi il Parlamento dovrebbe finalmente decidere.