Chiamparino in cordata per Fassino
08:45 Lunedì 17 Agosto 2015 5Ci sarà la lista Monviso del governatore alle comunali di Torino. Il piano, studiato dal fedelissimo Giaccone, per dare una mano al sindaco uscente e tornare a presidiare Palazzo civico. Movimenti anche a Novara a sostegno di Ballarè
Il suo nome e la sua faccia, quasi certamente, non ci saranno, ma molti altri messaggi neppure tanto subliminali indicheranno che quella è la lista di Sergio Chiamparino. O meglio, quelle. Visto che il progetto, già piuttosto avanti, a quanto si dice, non riguarderà solo le comunali di Torino, ma anche quelle dell’altra importante città piemontese dove si voterà in primavera: Novara. Ancora tenuto blindatissimo, quello che potrebbe essere uno degli assi nella manica di Piero Fassino gli verrebbe passato dall’abile giocatore di scopone cresciuto con lui in via Chiesa della Salute. Una lista di supporto e non da poco, capace di intercettare quei voti che altrimenti sarebbero difficili da attribuire al Pd e che rischierebbero, magari, di alimentare l’astensione, uno degli ostacoli da evitare ad ogni costo da parte di Fassino, così come il secondo turno, vero e proprio incubo per il sindaco la cui ricandidatura, ogni giorno che passa, sembra farsi più certa.
In verità ancora non c’è stato alcun annuncio ufficiale, ma proprio questa assenza di dichiarazioni, sembra lasciare intendere che si tratterà di una ricandidatura. Del resto apparirebbe strano tirare fuori un candidato, al posto dell’attuale primo cittadino di Torino, come fosse un coniglio dal cilindro e, soprattutto, in grado di reggere e far fruttare una campagna elettorale che parta da zero e duri appena una manciata di mesi. E se come pare sarà Piero a correre per Palazzo di Città, il maratoneta alpino ha scelto proprio un rifugio per benedire l’iniziativa che ha tra i suoi padri quel Mario Giaccone che, nei mesi scorsi quando era scattato l’allarme rosso del Tar e si rischiava di dover tornare alle urne per la Regione, aveva messo subito in moto la macchina per riportare il Chiampa in Piazza Castello, sull’onda di un movimento civico, fatto da una serie di liste federate e rafforzate. Giaccone, il farmacista fedelissimo al governatore che siede a Palazzo Lascaris eletto nelle liste iperchiampariniane del Monviso, quella macchina non l’ha mai rottamata, figurarsi. Tant’è che, tra una fetta di polenta, un bicchiere di rosso e pure qualche canto, una decina di giorni fa, prima della scarpinata lungo l’anello del Monviso, si è parlato proprio di ritorno della montagna, simbolo del Piemonte e ormai brand di Chiamparino, sulla scena elettorale. C’è da dare una mano a Piero e pure Novara, dove ancora non si è ben capito se Andrea Ballarè riuscirà a lenire i mal di pancia in casa dem
Giaccone, d’latra parte, è stato della squadra alpina nella spedizione al Monviso, e proprio in quella occasione si è unito pure l’assessore Alberto Valmaggia, altro fedelissimo di Sergio, un po’ meno del Pd, antesignano della formazione civica nella sua Cuneo. Il Chiampa ormai è saldo come una roccia in Piazza Castello, il Lungo se non la spuntasse al primo turno, forte di apparentamenti solidi e portatori di voti, rischierebbe di finire in un crepaccio. La lista chiampariniana sarebbe una ferrata cui affidarsi. E pure una fune capace di portare qualcuno dei fedelissimi del governatore in quel municipio che spesso egli stesso un po’ rimpiange. A quanto risulta allo Spiffero nelle scorse settimane ci sono stati abboccamenti tra i rispettivi entourage ed è facile immaginare che i rispettivi titolari abbiano se non già concordato i dettagli dell’operazione, di certo convenuto della sua utilità.
È fatta? Parrebbe di si, anche se tutti negano e serrano le labbra. E tra i commensali attovagliati in alta quota c’era anche colei che si sussurra potrebbe essere la capolista a Torino della lista del Monviso (o comunque la si chiamerà), con chiaro e inequivocabile riferimento a Chiamparino. Maurizia Rebola, quarantacinquenne dai primi mesi dell’anno alla presidenza del Circolo dei Lettori al posto di Antonella Parigi – l’assessore alla Cultura che il Chiampa ha voluto in giunta, non certo ripagato da risultati sfavillanti, ad essere teneri – un lungo curriculum da manager nell’ambito culturale: sarebbe il nome da mettere in testa alla lista e da spendere per portare voti alla lista e, di conseguenza, a Fassino. Lo stesso Circolo che ha proiettato la Parigi verso l’assessorato, potrebbe essere nuovamente veicolo per un’altra carriera politica. Potrebbe essere lei, infatti, a sedere nella futura giunta al posto di Maurizio Braccialarghe che lascerebbe per problemi di salute.
La Rebola, poi in fatto di campagne elettorali giocherebbe in casa e in vantaggio: suo marito è Valerio Saffirio, il creativo storico del Chiampa (qui in foto con Renzi), l’uomo cui si deve la scelta di marcare con il nome di Sergio Chiamparino ogni simbolo delle formazioni alleate per le regionali. Compresa quella del Monviso. Montagna, ormai, simbolo dell’attuale presidente della Regione e di quell’ala del centrosinistra che ha in lui il riferimento, pur senza essere corrente. Anzi, più forte proprio per questo. Il Chiampa, da buon scalatore è pronto a dare una mano, decisa, al compagno che deve arrivare in vetta. Intanto, poi, lassù si divide tutto. Come si fa tra compagni, di cordata.