ASSISTENZA

Non autosufficienti e psichiatria,
il Piemonte taglia 8 milioni

Nella bozza di bilancio della Regione il fondo passa dai 53 milioni del 2020 ai 45 di quest'anno. Inevitabili le ripercussioni sui servizi: meno beneficiari e liste d'attesa più lunghe. Valle (Pd): "Quelle risorse non possono essere ulteriormente ridotte"

Un taglio da 8 milioni sulle cure domiciliari per i non autosufficienti e sui contributi per le comunità alloggio della psichiatria. È la sforbiciata della Regione Piemonte, contenuta nel bilancio di previsione che approderà in Prima Commissione a inizio febbraio. Entrambe le voci di spesa convergono nel fondo per gli “interventi e i servizi ai soggetti in condizioni di specifiche fragilità sociali”, istituito con la legge 1 del 2004, che passerà dai 53 milioni del 2020 ai 45 milioni previsti per l’anno in corso.

Difficile capire adesso in che modo tale sforbiciata inciderà sul numero delle famiglie assistite, ma appare più che probabile una sensibile riduzione della platea degli aventi diritto in un momento già particolarmente delicato per molti nuclei gravati dalla crisi economica dovuta alle restrizioni per il Covid. Sono due anni che la non autosufficienza va incontro a tagli di bilancio. Nel 2019 le risorse destinate a questi capitoli di spesa ammontavano a 67 milioni, quello successivo si sono ridotte a 53 e ora con questa nuova decurtazione si passa a “soli” 45 milioni.

L’anno scorso in tutto il Piemonte sono stati circa 30mila i cittadini non autosufficienti che hanno chiesto l’assegno di cura per essere assistiti a casa oppure il ricovero in una struttura. Secondo le ultime rilevazioni pre-Covid le liste d’attesa per la sola Asl di Torino superavano le 6mila persone. Si tratta di persone cui è stato rifiutato l’assegno da parte dell’azienda sanitaria che, a fronte di un budget limitato, è costretta ad accogliere solo i casi più gravi da un punto di vista clinico ed economico. È questo il contesto già grave in cui si inseriscono i nuovi tagli.

Questo capitolo di spesa negli anni passati era migrato dalla Sanità alle Politiche socio-assistenziali. A settembre la Regione ha varato il piano triennale per la non autosufficienza con lo scopo di “allargare la platea dei beneficiari riducendo le liste d’attesa e fornendo maggiori prestazioni a chi necessita ogni giorno di cure lungo-assistenziali” secondo quanto si legge nella nota diffusa dall’assessore Chiara Caucino. Ma come si possono raggiungere questi obiettivi se si riducono i fondi? Dall’opposizione Daniele Valle chiede di “non decurtare ulteriormente il budget rispetto all’anno scorso” e “se c’è stato un taglio nei fondi nazionali la Regione trovi le risorse per integrarli”. In un bilancio, tuttavia, che già si preannuncia all’insegna dei sacrifici.

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