FINANZA & POTERI

Crt, Quaglia perde le piume
(Gallina il posto)

Nel bestiario di via XX Settembre il presidente della fondazione esce ridimensionato e il numero uno di via Carlo Alberto non riesce a far passare la sua candidata. Cooptati Viazzo e Rosboch

Dopo il “gran rifiuto” di Alberto Cirio e Stefano Lo Russo e il gelo calato con i due principali protagonisti della politica piemontese, in via XX Settembre – quartier generale della Fondazione Crt – è stato il giorno della cooptazione degli ultimi due componenti del Consiglio di indirizzo. Un organismo nel quale si è riproposta, forse ancor più netta, la faglia tra l’ala dei cosiddetti “palenzoniani” (alleati con i reduci della falange di Chiara Appendino) guidata da Francesco Gallietti e la componente dei consiglieri più vicini alla trimurti composta dal presidente Giovanni Quaglia, Maurizio Irrera e Davide Canavesio. Giochi di ombre e maschere in cui alla fine è stata l’opera di ricucitura attraverso l’antica arte sartoriale democristiana sfoggiata da Giampiero Leo e Corrado Bonadeo ad aver evitato al presidente la capitolazione.

Si è arrivati così all’elezione di Fiorenza Viazzo, giovane imprenditrice biellese espressione dell’ala palenzoniana e, da un punto di vista geografico, del quadrante Nord della regione, e di Michele Rosboch, presidente dell’Ires Piemonte, intellettuale di stretto rito ciellino. Quest’ultimo gradito ai lealisti di Quaglia (e al centrodestra). Non è sfuggito, tuttavia, come la prima abbia ottenuto 15 voti su 15, con una parte dei consiglieri astenutai, mentre Rosboch si è fermato a 12. Due sole le preferenze Vittoria Villani, in passato direttore della CrAsti, che prima della votazione ha fatto circolare un parere legale in cui si mette in dubbio la possibilità di riaprire ad altri candidati la platea dei nominabili essendo formalmente, quella di oggi, non un nuovo consiglio, ma la prosecuzione dell’ultimo svolto, quello in cui era passato il nome dell’ex presidente del Tribunale di Torino Massimo Terzi. Con queste ultime due nomine il Consiglio d’indirizzo torna a essere composto da 18 membri. I neoeletti resteranno in carica sino alla scadenza naturale nel 2024 e si aggiungono agli altri tre nuovi consiglieri già scelti in precedenza: Alessandra Siviero (la terza della terna proposta dalla Regione Piemonte, indicata dalle opposizioni), Paolo Luciano Garbarino (ex rettore dell’Università del Piemonte Orientale, espressione delle Province di Biella, Novara, Vercelli e Verbania), Elisabetta Mazzola (designata dalla Conferenza Episcopale Piemontese).

Un’infornata che ha come conseguenza il riacutizzarsi di vecchie ferite all’interno della Camera di Commercio di Torino, dove il presidente Dario Gallina si era impegnato con la numero uno dell’Ascom Maria Luisa Coppa per promuovere Emanuela Moroni, a capo dell’associazione Guide turistiche. Il baillame delle ultime settimane, però, ha fatto finire anche lei nel tritacarne e a nulla è servito l’estremo tentativo di Gallina di convincere Cirio a intestarsi lui con Quaglia la nomina della Moroni. Il governatore del Piemonte è rimasto fermo sulla sua posizione, ribadendo anche in quella sede la metafora del ristorante: “Si sono seduti al tavolo, hanno ordinato il primo, il secondo, il dolce e il caffè: ora ci invitano per l’amaro?”.