OBITUARY

L'ultimo treno di Virano

Cerimonia "laica" prima dei funerali per il papà della Tav, scomparso l'altro giorno a 79 anni. Industriali, sindacalisti, maestranze e tanti rappresentanti delle istituzioni. Il tributo dell'Europa. L'ex premier Monti: "È stato un punto di crisi e di forza"

Rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo politico e imprenditoriale, amici, hanno reso omaggio questa mattina all’Unione Industriali di Torino a Mario Virano, il direttore generale di Telt, scomparso la scorsa settimana a 79 anni stroncato da un male contro cui combatteva da tempo. Tra i tanti a prendere la parola il presidente della società incaricata della realizzazione dell’opera, Daniel Bursaux, che dopo il suo intervento ha letto un messaggio inviato dalla Commissione Europea in cui si sottolinea con la scomparsa di Virano “l’Europa perde un uomo di grande valore, una persona che ha dato uno straordinario contributo alla cooperazione tra Francia e Italia. La sua visione e l’impegno per la realizzazione della Lione-Torino hanno reso il progetto una realtà e inserito il Piemonte del cuore dell’Europa”.

A nome di Telt Italia è intervenuto il dg aggiunto, Maurizio Bufalini, cui lo stesso Virano aveva delegato negli ultimi mesi gran parte della mole di lavoro: “Per noi è stato un padre, la sua è una perdita immensa, era un uomo dalla personalità tecnica e umana fantastica che si è identificato con il progetto. Aveva un enorme senso dell’ironia, che gli permetteva di ridere e sorridere pure in situazioni incredibili. Anche davanti alla malattia”. Tra i rappresentanti istituzionali, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, in rappresentanza del presidente Alberto Cirio. “Virano – ha osservato Lo Russo – è stato uno dei più grandi torinesi degli ultimi decenni, un torinese che guardava al mondo e all’Europa e quando arriveremo a Lione con un treno ad alta velocità dovremo dire grazie a lui che è stato capace di reggere quanto tutto remava contro”.

A nome di tutti i rappresentanti del mondo industriale torinese e piemontese è intervenuto il presidente di Amma, Stefano Serra, che ha evidenziato come il modo migliore per ricordare Virano sia quello di assicurare “tempi certi di realizzazione dell’opera in modo che sia fruibile da tutti quanto prima”. Tra i presenti anche il senatore Mario Monti per il quale Virano “è stato un punto di crisi e di forza, di crisi perché lavorava per un’opera presa di mira quando l’Italia doveva recuperare credibilità, e di forza perché parlare con lui era rassicurante, è stato un grandissimo italiano”. Dal palco, infine, poco prima della conclusione della cerimonia, in cui si sono alternati video con stralci di interviste dello stesso Virano, un amico, dopo il ricordo personale ha auspicato che gli venga intitolata la stazione di Susa e il presidente della Conferenza intergovernativa, Paolo Foietta, che a fianco di Virano ha lavorato a lungo, fin dalla costituzione nel 1996 dell’Osservatorio, lo ha salutato augurandogli che “ora il tuo treno sua comodo, sicuro e veloce. Mario è stato il miglior interprete della vittoria della ragione e della conoscenza su oscurantismo e ignoranza, anche sulla stupidità. Lui sapeva tenere insieme bello e funzionale, passato e futuro, nel migliore di modi. A noi toccherà proseguire sulla strada che ha tracciato, cercando di lavorare di più e meglio”.