MUNICIPI D'ITALIA

Partita Anci, Lo Russo gioca in casa. Assemblea del dopo Decaro a Torino

In corsa per la successione alla guida dei sindaci italiani, toccherà al primo cittadino subalpino ospitare il prossimo anno i colleghi. La concorrenza tutta interna al Pd con la Schlein schierata sul bolognese Lepore. Manfredi come ipotesi di mediazione

Un importante segnale di come la presidenza dell’Anci potrebbe essere più vicina, o comunque assai meno lontana rispetto a scenari ancora di pochi mesi fa, per il sindaco di Torino. L’annuncio del capoluogo piemontese come sede dell’assemblea generale 2024 dell’associazione dei Comuni italiani era nell’aria a Genova dove si è appena conclusa l’assise aperta dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Gli ultimi dubbi si sono sciolti quando nella giornata conclusiva con la presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e in collegamento con quello del Mef Giancarlo Giorgetti, non è passato inosservato l’inatteso ritorno di Stefano Lo Russo, presente all’apertura ma poi volato a Parigi perla presentazione del Tour de France. 

Certo non è affatto automatico che il padrone di casa della prossima assemblea diventi il nuovo presidente, ricevendo il testimone da Antonio Decaro il sindaco Pd di Bari che terminando il suo secondo mandato di primo cittadino dovrà lasciare la guida della potente associazione, riconosciuto interlocutore principe degli enti locali con il Governo. Tuttavia incrociando le non nascoste aspirazioni di Lo Russo verso quell’incarico e la decisione di tenere sotto la Mole l’assemblea in cui si dovrà eleggere il nuovo presidente aumentano gli indizi di una soluzione a favore di un ritorno in mani piemontesi e più precisamente torinesi (dopo Piero Fassino e, prima, Sergio Chiamparino) della guida dell’Anci. Una scelta che, come già scritto dallo Spiffero nei giorni scorsi, dipenderà molto dalle dinamiche interne al Pd, che ancora conserva una pur non ampia maggioranza nel governo degli enti locali.

Cruciali sono le relazioni e gli appoggi che, storicamente, precedono e sostengono l’investitura quanto più possibile condivisa. Relazioni che Lo Russo ha già incominciato a praticare, partendo con gli inviti “Città dei diritti” che ha portato sotto la Mole 300 sindaci italiani lo scorso maggio. Incontri e accorti sondaggi cui il primo cittadino torinese non ha certamente trascurato nel corso delle giornate genovesi. Dalla sua ha certamente il vasto, ma non così potente da risultare tranquillizzante, fronte dei colleghi bonacciniani o, comunque, meno vicini alla segretaria Elly Schlein che vedrebbe con favore al posto di Decaro il sindaco di Bologna Matteo Lepore, uno dei suoi più convinti sostenitori della prima ora. Un duello tutto interno al Pd, insomma, che come già anticipato potrebbe avere una soluzione di ripiego nel sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in caso di impasse e per evitare un’ulteriore conta all’interno del partito ormai in un congresso permanente. Ipotesi, quest’ultima, ritenuta del tutto residuale. E l’annuncio appena fatto da Decaro con l’appuntamento a Torino per il prossimo anno sposta decisamente il peso sulla bilancia a favore di Lo Russo, pur restando la battaglia interna al Pd ancora tutta da giocare. 

Lo Russo dal canto suo, ha commentato la scelta dicendo di essere “orgogliosissimi di questa opportunità e siamo grati all'Anci di aver selezionato la nostra candidatura. Il prossimo anno Torino sarà la casa di tutti i comuni italiani; accoglieremo amministratrici e amministratori locali, rappresentanti di quei territori che possono davvero essere i grandi protagonisti della vita del nostro Paese e della sua stagione di rilancio. Sarà un momento importante in cui intendiamo coinvolgere tutta la città”.