FIANCO DESTR

Askatasuna fa litigare FdI. Crosetto Jr contro Marrone

Quello di Meloni ormai è un partito balcanizzato e così un argomento che avrebbe dovuto mettere in difficoltà il Pd diventa il pretesto per un regolamento di conti con il capogruppo a Torino che lancia strali contro i compagni d'arme. Brutto presagio in vista delle urne

Come previsto la notizia della istituzionalizzazione del centro sociale Askatasuna, annunciata questa mattina dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo e anticipata ieri dallo Spiffero, ha scatenato le proteste del centrodestra, ma mentre il Pd regge compatto – almeno per il momento – l’urto delle polemiche, a sfaldarsi rischia di essere Fratelli d’Italia. La proposta di un referendum abrogativo lanciata dal vice capogruppo in Sala Rossa Enzo Liardo e dal consigliere Ferrante De Benedictis (entrambi legati alla deputata Augusta Montaruli e all'assessore regionale Maurizio Marrone) è stata sconfessata dal capo della delegazione meloniana in Consiglio comunale, Giovanni Crosetto. Secondo il nipote d'Italia “il centro-destra è stufo di queste fughe in avanti che servono solo a raccattare qualche voto di preferenza personale. Prima l’ospedale della Pellerina, poi il conguaglio Atc e adesso questo. Ora basta!”. Un attacco frontale ai suoi due colleghi di partito, rei di averlo scavalcato e bruciato sul tempo uscendo con un comunicato stampa senza neanche informarlo, ma anche ai loro referenti, Montaruli e soprattutto Marrone: “Comunico spassionatamente a tutte quelle figure politiche che credono di potersi occupare di tutte le questioni solo perché siamo in campagna elettorale, di lasciar lavorare i consiglieri comunali rispettando le dinamiche e gli equilibri del centro-destra” prosegue Crosetto.

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Parole che testimoniano la spaccatura nel gruppo meloniano dove De Benedictis e Liardo ormai si muovono in modo autonomo, isolando di fatto il loro capogruppo. “Il centro-destra deve lavorare per rimanere unito e compatto, non per favorire qualcuno a scapito degli obiettivi che, tutti assieme, potremmo raggiungere” va avanti Crosetto nella sua invettiva. Infine annuncia una conferenza stampa del centrodestra, convocata alle 12 di domani mattina, per lanciare una proposta di delibera di iniziativa popolare in cui si chiede di annullare gli effetti del provvedimento dell’amministrazione Lo Russo. Insomma, per il momento si va in ordine sparso. Una sponda a Crosetto arriva dal segretario cittadino della Lega Fabio Tassone, che è pure vicepresidente di Atc e certo non ha scordato il blitz di Marrone sotto la sede dell’agenzia delle case popolari. “Dobbiamo evitare di fomentare inutili tensioni che potrebbero creare ostacoli alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza – afferma Tassone –. È fondamentale che la discussione su Askatasuna avvenga a livello di Consiglio comunale, dove tutte le voci possano essere ascoltate in un contesto di rispetto reciproco”. E poi aggiunge che “Ricorrere al referendum per una questione così complessa e delicata come quella di Askatasuna non dovrebbe essere la prima scelta”. Invocano la linea dura, invece, sia il consigliere regionale leghista Andrea Cerutti, sia l'assessore Fabrizio Ricca.

Una faglia che si allarga giorno dopo giorno quella tra Crosetto (non è chiaro fino a che punto parli e agisca in vece dello zio ministro e su questo equivoco ci gioca pure un po') e la componente di Marrone e Montaruli, che a Torino controlla il partito, come sancito dai recenti congressi. Sullo sfondo le urne regionali ed europee con Crosetto intenzionato a correre per uno scranno a Palazzo Lascaris e Marrone che ha già prenotato l'assessorato più importante, quello alla Sanità. Una sfida a colpi di preferenze (in realtà Crosetto potrebbe accettare la strada più comoda del listino, almeno come paracadute) in cui si è recentemente inserita Lady Inalpi, al secolo Federica Barbero, moglie di Pier Antonio Invernizzi, uno dei tre fratelli proprietari del colosso lattiero-caseario cuneese. Lei è già in corsa per Bruxelles, ma se un tempo era considerata una creatura di Guido Crosetto, recentemente è stata più volte immortalata accanto a Marrone, segno di un avvicinamento che ha aggravato  ulteriormente la frattura tra le due principali anime di FdI, quella moderata e pragmatica incarnata dal ministro della Difesa, e quella più identitaria degli ex An.  

D’altronde, che il partito di Giorgia Meloni sia balcanizzato lo si percepisce chiaramente dal timing e dalla provenienza dei comunicati, nel merito tutti contrari al percorso avviato dal Comune di Torino. I primi sono stati la deputata Montaruli e i “suoi” due consiglieri comunali, poi sono arrivati i coniugi d’Italia – la senatrice Paola Ambrogio e l’aspirante consigliere regionale Roberto Ravello, legati un tempo all’area del federale Agostino Ghiglia – poi da Biella l’assessora regionale Elena Chiorino (corrente Atreju guidata nel Piemonte orientale dal sottosegretario Andrea Delmastro), infine Crosetto Jr e il suo carico di bile.