Csea, ora litiga anche il centrodestra
15:09 Giovedì 26 Settembre 2013 1Affondo di Marrone (Fratelli d'Italia) contro il Pdl. “Si indignano, ma poi si spartiscono le poltrone con la sinistra”. Sospetti sulla bocciatura della mozione proposta dall'opposizione in Sala Rossa. E anche in Regione chiedono una commissione d'inchiesta
Il caso Csea apre una faglia anche nel centrodestra. Dopo le polemiche in seno al Pd legate alle eventuali responsabilità politiche della passata amministrazione, guidata da Sergio Chiamparino e dal suo braccio destro Tom Dealessandri, è Fratelli d’Italia a puntare il dito contro un’opposizione finora un po’ molle se non addirittura consociativa. Insomma, se per molti, dal punto di vista penale la querelle sul Consorzio di formazione professionale si risolverà in una bolla di sapone, sotto il profilo politico ha avuto il merito di dilaniare in modo trasversale destra e sinistra.
«Nel Consiglio Comunale in cui la sinistra ha salvato la “fuga” dorata dell’ex vicesindaco, si sono pateticamente riproposte le ambiguità già manifestate fuori e dentro Sala Rossa da Forza Italia, divisa tra fustigatori e consociativi e isolata dalle altre opposizioni che non hanno concesso sconti a Chiamparino e Dealessandri a partire da Fratelli d’Italia» attacca Maurizio Marrone, capogruppo FdI al Comune di Torino. Un esempio? «Forza Italia nasce già pesantemente radicata nei consigli di amministrazione delle partecipate e fondazioni che contano: ad esempio esprime l’avvocato Patrizia Polliotto (foto a sinistra) sia nel cda di Fsu la società nella quale sono raccolte le azioni di Iren dei Comuni di Torino e Genova (e che ha nominato Dealessandri nel cda della multiutility dell’energia per conto della Città di Torino) sia nel Consiglio generale di Compagnia di San Paolo, designata da quella Regione Piemonte che ha approvato in Consiglio la mozione di FdI per le dimissioni di Chiamparino dalla presidenza della fondazione bancaria». Insomma due pesi e due misure per tutelare colei che peraltro è anche la consorte dell’ex senatore berlusconiano Aldo Scarabosio, a lungo azionista di maggioranza del partito sotto la gestione di Enzo Ghigo.
Poi l’affondo: «A prescindere dalla mozione bocciata in Consiglio comunale, Forza Italia potrebbe comunque invitare la sua consigliera di sottogoverno a sollecitare le dimissioni di Chiamparino e Dealessandri da Compagnia di San Paolo e Iren, altrimenti saremmo costretti a concludere che dietro ai toni da campagna elettorale, da corso Vittorio risparmino i compagni in difficoltà della sinistra per consociativismo e tutela di interessi in comune» . E, infine, conclude Marrone (foto accanto con Meloni): «Noi Fratelli d’Italia insisteremo comunque a combattere questa sinistra di potere, che ha evidentemente mangiato sul decennio chiampariniano abboffandosi a spese di una Torino impoverita e sfruttata, anche quando ci trovassimo gli unici a farlo».
E la questione approda anche a Palazzo Lascaris per opera del consigliere regionale di FdI Massimiliano Motta (foto) che chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta ad hoc, dai derivati al Grinzane, fino allo Csea, appunto: «Vedremo quanta polvere troveremo ancora sotto il tappeto. Il filo della “gestione rossa” del Csea si apprende sia passato anche dalla Regione-Giunta Bresso; mentre il Csea affondava, proprio la zarina con il suo assessore alla formazione Pentenero, lanciava nel 2009, come il Comune, un bel “salvagente rosso” da 4 milioni di Euro di fondi pubblici di cui il Csea approfittò. Finpiemonte, gestito dal Prof. Calderini (area Pd) senza batter ciglio mise le garanzie per tale operazione che permetteva di salvare il Csea-Titanic portandolo provvidenzialmente in sicurezza per l’appuntamento elettorale! Finpiemonte, dopo il fallimento Csea, dovette poi rimborsare alla Banca Sella proprio per quel finanziamento 320 mila Euro».
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