AD ESEMPIO

“Facciamo anche noi una Leopolda”

Un evento per “buttare il cuore oltre l’ostacolo” e ragionare sul futuro del Piemonte in chiave riformista. L’idea è dei Radicali che in una lettera aperta al segretario Pd Gariglio chiedono di “rottamare vecchie politiche e vecchie consuetudini”. Ok da Firenze

Una Leopolda piemontese “nella quale riflettere su cosa sta accadendo attorno a noi”, superando –anzi, “rottamando” – le vecchie logiche politiche, “per dare voce, luce e concretezza ad un rinnovamento che tarda purtroppo a farsi strada”. A lanciare l’idea di un evento che, sul modello dell’iniziativa fiorentina, origine e “cuore” del renzismo, apra il confronto senza pregiudiziali ideologiche sul futuro del Piemonte sono i Radicali. A farsi carico dell’incombenza dovrebbe essere il Pd, principale partito della coalizione e perno della maggioranza di governo, e proprio al segretario dei democratici piemontesi Davide Gariglio si rivolge attraverso una lettera aperta Igor Boni, presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta nonché candidato alle scorse regionali. E così mentre Marco Pannella ha annunciato l’intenzione di ripresentare la domanda d’iscrizione al Pd, con l’obiettivo di far riflettere i militanti “su quello che sta accadendo del loro partito e dal loro partito”, i seguaci allobroghi, che con il Pd hanno da tempo rapporti organici (culminati tre anni fa nell’elezione del leader locale Silvio Viale in Sala Rossa a Torino), spingono il piede sull’acceleratore.

 

Tanti i temi che per Boni impongono un confronto serrato: dai diritti civili alla crisi del lavoro, dalla riforma del sistema giudiziario alla rappresentanza. Questioni nelle quali “le spinte di innovazione che arrivano da molte parti non sono adeguatamente colte dalla struttura del partito regionale”. Ma ci sono pure aspetti squisitamente piemontesi che meritano attenzione. “Sulla legge elettorale regionale dovremmo ragionare su come arrivare ad eliminare il listino dei nominati (con mercato delle vacche allegato) e il voto di preferenza passando ad una legge maggioritaria uninominale. Quanti su questo sanno che solo il 15-20% dei votanti seleziona chi sarà eletto?”. Su trasparenza e legalità “è giunto il tempo, come promesso insieme, di presentare il progetto di legge Piemonte trasparente per togliere ai partiti la scelta dei nominati nella sanità e procedere ad un processo di trasparenza nella selezione delle persone in base al merito e non alle appartenenze partitiche o correntizie”.

 

Il momento è difficile, ma proprio perché – conclude Boni – “siamo nel cuore della crisi non possiamo più rimanere legati a vecchie e logore logiche. Occorre gettare il cuore oltre l’ostacolo. La rottamazione delle persone in base al dato anagrafico l’ho sempre trovata una procedura volgare e priva di significato ma rottamare vecchie politiche e vecchie consuetudini è doveroso e dovremmo farlo da subito”.

 

E da Firenze, dalla Leopolda “originale” a strettissimo giro di posta elettronica risponde Gariglio, non solo accogliendo in pieno la proposta, ma addirittura annunciando per il prossimo 29 novembre a Torino la convocazione di “un evento simile”. Prima tappa, spiega il segretario Pd, “del lavoro programmatico, che sarà poi sviluppato dagli 11 forum tematici regionali, cui hanno già aderito più di 500 persone. Al termine di tutto, tra un anno, terremo una grande conferenza programmatica, la prima per il Piemonte, come previsto dal nostro Statuto”.

 

 

Leggi qui la lettera aperta dei Radicali

Leggi qui la risposta di Gariglio