SOTTOGOVERNO

Nomine, si prepara la grande abbuffata

Dalle Agenzie per la casa all'Ente per il diritto allo studio, passando per il Csi. Oltre cento i candidati, padrini in fermento. Per l'Atc Gariglio lancia Portolese, ma tutti storcono il naso. Ancora qualche giorno per trovare la quadra - ECCO TUTTI I CANDIDATI

Siamo alla stretta finale. La tavola è imbandita, i commensali si sono attovagliati per tempo. La prima infornata “vera” di nomine in Regione Piemonte ha scatenato gli appetiti della politica piemontese, con il solito antipasto di frizioni attorno ai vari nomi da piazzare. Tantissimi gli aspiranti per un posto nel sottogoverno regionale, tra l’Ente per il diritto allo studio (Edisu), le tre agenzie per la casa (Atc) e il Consorzio informatico (Csi Piemonte). In questa tornata prima di Natale sono i piatti più ricchi di quella grande abbuffata che deve accontentare tanti, troppi rispetto ai posti a disposizione. Tra politici trombati e pseudo-tecnici ognuno può contare su un padrino più o meno potente e c’è chi dice che, per trovare una quadra, sarà necessario attendere qualche giorno.

 

Manco a dirlo la parte del leone spetta al Partito democratico. Ormai quotidiane le riunioni più o meno ufficiali: il primo nodo da sciogliere è quello legato all’Atc del Piemonte Centrale. Ieri davanti ai colleghi di Palazzo Lascaris, il segretario e capogruppo Davide Gariglio ha tentato un blitz dell’ultima ora lanciando il nome di Giuseppe Portolese, già protagonista, suo malgrado, del concorso per dirigenti al Comune di Torino annullato dai giudici per gravi irregolarità. Era il 2010, l’assessore al Personale era Domenico Mangone (poi tornato in giunta dopo varie peripezie con Piero Fassino), oggi come allora “main sponsor” del dirigente mancato. Così da Palazzo Civico il nome è rimbalzato fino a Palazzo Lascaris, lungo l’asse Mangone-Gariglio e se, come pare, difficilmente riuscirà a essere inserito nel consiglio di amministrazione, il piano B prevedrebbe addirittura la sua promozione nel ruolo di direttore al posto di Piero Cornaglia anche se tanti continuano a storcere il naso. E proprio la mischia di pretendenti alla poltrona operativa di corso Dante potrebbe alla fine favorire lo status quo. Si vocifera di un interesse del presidente del Consiglio Mauro Laus che avrebbe calato due nomi, quello dell'ex manager di Fondiaria Pier Giorgio Bedogni e, in subordine, di Antonio Pianazzi, mentre il vicesindaco di Torino Elide Tisi vedrebbe di buon occhio Gaetano Chiantia, oggi ai vertici di Beinasco Servizi. Per la carica di presidente resta favorito l’ex sindaco di Grugliasco Marcello Mazzù, anche se potrebbe essere penalizzato dalla necessità di garantire le quote rosa (in agguato c’è l’ex assessora di Moncalieri Noemi Gallo). Più distante Angelo Ferrero, già primo cittadino di Moncalieri.

 

Gariglio si è riservato di trovare una sintesi dopo un incontro con il sindaco Piero Fassino, anche perché la questione è assai delicata in virtù dei rapporti non proprio idilliaci tra Atc e Comune di Torino. Dal 2009, infatti, la Città non conferisce la sua quota del fondo sociale destinato ai morosi incolpevoli, per un ammontare complessivo di 8 milioni di euro. A questi si aggiungono quasi 3 milioni di fondi anticipati da Atc per interventi edili sul patrimonio cittadino, per un totale di 11milioni di debito. D’altro canto, non è un segreto l’ambizione del vicesindaco Tisi a candidare il Cit, il Consorzio Intercomunale Torinese che presiede, alla gestione di un patrimonio immobiliare: si tratta di circa 2mila alloggi che oggi gestisce Atc, con il Comune che minaccia di revocare la convenzione. Ma non va dimenticato che a decidere in materia di edilizia sociale è la Regione: è infatti la legge regionale 3/2010, che disciplina la gestione del patrimonio pubblico, a stabilire che la gestione delle case popolari sia affidata unicamente alle Atc. E lo stesso prevede anche la legge regionale 11 del 29 settembre scorso con cui l’assessore alla casa Augusto Ferrari ha riformato il sistema delle Atc piemontesi.

 

Dall’Atc all’Edisu, dove la politica si spartirà i tre membri del cda (uno spetta alle minoranze) e i cinque del collegio dei revisori. Sono in tanti a studiare da presidente, 61 complessivamente le candidature. Favorita numero uno è l’attua vicepresidente della Sala Rossa Marta Levi, già assessore al Decentramento a Palazzo Civico, esponente della sinistra Pd, gradita anche a Sel. Il suo principale avversario è Vincenzo Laterza, giovane democratico vicinissimo all’ex numero due del Consiglio regionale Roberto Placido, non a caso sostenuto in via Alfieri da Andrea Appiano. Una curiosità: Laterza è anche il primo escluso in Consiglio comunale e qualora dovesse essere designata la Levi, le subentrerebbe nell’aula di Torino. Insomma, pari e patta e tutti sono contenti? Si vedrà. Anche perché tra i nomi non mancano una serie di altri esponenti illustri del mondo politico, da Marco Cavaletto, ex dirigente in Regione, poi coordinatore regionale di Scelta Civica e ora in cerca d’autore, alla vendoliana Elena Chinaglia.

 

Per le altre due agenzie la situazione è, come si dice in questi casi, in continua evoluzione. A Novara non è ancora chiaro chi prevarrà tra l’assessore regionale Augusto Ferrari e il sindaco Andrea Ballarè. Il primo cittadino ha messo in campo per la presidenza del nuovo ente il fedelissimo Giuseppe Genoni, commercialista già sistemato in altre partecipate cittadine, dall’altro il suo ex assessore sosterrebbe l’amico, ex popolare, Mauro Gavinelli, sul quale convergono anche Giuliana Manica, ex consigliera e assessora nell’era Bresso, oggi presidente del Pd piemontese, e il segretario dei democratici di Novara Matteo Besozzi. Nell’agenzia Piemonte Sud gli accordi prevedono che il presidente spetti ad Alessandria, mentre Cuneo avrà il direttore. Tra papabili ci sarebbe quello di Giovanni Maria Ghè, architetto, ex Pci, in passato amministratore in Comune e Provincia, attualmente vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Al vertice della macchina amministrativa i cuneesi dovrebbero confermare l’attuale direttore dell’Atc della Granda Roberto Giorgis. Ad Asti spetterà uno dei cinque membri del cda, ma a quanto pare potrebbe non andare al Pd, visto l’insistenza di Sel e Scelta Civica per una poltrona molto ambita.

 

Infine il Csi, il Consorzio informatico da anni in attesa di riforma. Qui la discussione è calda, si parla di due super favoriti. Il primo risponde al nome di Giuseppe Pezzetto, sindaco di Cuorgnè, renziano della prima ora, ma soprattutto tra i più ferventi sostenitori del verbo garigliano. È un consulente aziendale, collabora con Kpmg e in passato è stato presidente di Eurofidi. L’altro è quello di Riccardo Rossotto, Dado per gli amici, avvocato specializzato in diritto industriale, societario e commerciale, con alle spalle numerosi incarichi professionali per conto di enti pubblici (Turismo Torino, ad esempio), sostenuto fortemente dall’assessore alle Partecipate Giuseppina De Santis (e dal vecchio giro bressiano di Andrea Bairati).

 

Tutti i candidati per il Csi Piemonte

Tutti i candidati per l'Edisu

Tutti i candidati per l'Atc del Piemonte Centrale

Tutti i candidati per l'Atc Piemonte Nord

Tutti i candidati per l'Atc Piemonte Sud