“Indebitator” Peveraro presidente Iren
16:43 Domenica 10 Aprile 2016 6Per la successione di Profumo rispunta il pupillo di Enrico Salza, quello che da assessore al bilancio ha indebitato Comune e Regione. Conosce l'azienda essendo stato fino a qualche mese fa a capo del Collegio sindacale. La cambiale di Fassino
Paolo Peveraro sarà il prossimo presidente di Iren. Il sindaco Piero Fassino, in accordo con i colleghi di Genova e Reggio Emilia, ha scelto un esponente di primo piano di quel “Sistema Torino” che da oltre vent’anni fa il bello e il cattivo tempo sotto la Mole. Di radici liberali, allievo prediletto dell’ex banchiere Enrico Salza, Peveraro incarna la doppia figura di politico e di tecnico, che tanto piace al milieu subalpino. Nella sua prima veste è stato per due mandati assessore al Comune di Torino (con Valentino Castellani e Sergio Chiamparino) e in Regione Piemonte durante il governo di Mercedes Bresso (titolare del Bilancio e nell’ultima fase vicepresidente della giunta). In quella di professionista, advisor finanziario della Deloitte (con alle spalle una carriera in Arthur Andersen), tra i molti incarichi, è stato
fino a qualche mese fa presidente del Collegio sindacale della stessa Iren, prima che il putsch dei fondi lo detronizzasse in favore di Michele Rutigliano. Conosce quindi in profondità la multiutility essendo stato, quando sedeva a Palazzo civico, l’artefice della privatizzazione e della quotazione in Borsa di Aem e della sua fusione con Amga di Genova, da cui è derivata Iride, che rappresenta il nocciolo iniziale di Iren.
Una decisione maturata nelle ultime ore, tra ieri sera e stamattina, in un concitato tourbillon di telefonate. Dopo aver accarezzato prima la designazione di Paolo Andrea Colombo, “scippato da Giovanni Bazoli per la vicepresidenza di Intesa Sanpaolo, e poi quella dell’attuale numero uno di Smat, Alessandro Lorenzi (sul quale ha pesato come una zavorra l’età), Fassino ha deciso di puntare sull’ex segretario del Pli torinese ai tempi in cui l’attuale sindaco era dominus incontrastato del Pci. Una scelta destinata a rinfocolare le polemiche sulle presunte responsabilità, mai del tutto accertate, di Peveraro nell’esplosione della situazione debitoria dei due enti che l’hanno visto, in stagioni successive, a capo delle finanze. Al Comune di Torino, tutti i contratti di derivati sono stati firmati dall’amministrazione comunale tra il 2001 e l’inizio del 2006, quando le casse e i bilanci di Palazzo Civico erano gestiti proprio dall´assessore Paolo Peveraro. Così come in Regione, dopo l’arrivo dello stesso Peveraro, ha messo a punto un’emissione di Bor, nel novembre del 2006, pari ad un miliardo e 800 milioni in collaborazione con un pool di banche (ovviamente c’è pure Intesa Sanpaolo) che tante grane ha prodotto ai governatori che si sono succeduti. Ma evidentemente ha prevalso la frequentazione dei salotti e dei tinelli domestici - è uno dei più assidui del tavolo di scopone con Chiamparino e Tom Dealessandri - e l’appartenenza a quel demi-monde borghese che grazie a Salza ha stretto una solida intesa con la sinistra che conta.
Fassino ha anche scelto la manager Lorenza Franzino e il docente del Politecnico Marco Mezzalama come rappresentanti del Comune in Fsu, finanziaria controllata pariteticamente con il comune di Genova a cui fa capo il pacchetto azionario di 35,9 di Iren.