#PrayForParis, Piemonte in piazza
10:19 Sabato 14 Novembre 2015 6Solidarietà e cordoglio di istituzioni, associazioni, sindacati, partiti e cittadini verso il popolo francese vittima dell'orrenda carneficina dell'Isis. Alle 17 sit-in in piazza Castello. E la Mole Antonelliana verrà spenta in segno di lutto alle 21,20
Istituzioni civili e religiose, associazioni delle più svariate sigle, sindacati e partiti: anche in Piemonte si leva lo sdegno e il dolore verso il folle attacco terroristico che ha colpito la Francia. E si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni per esprimere solidarietà e cordoglio nei confronti del popolo francese. “Torino è a fianco di Parigi e piange con la Francia le vittime di un orrendo massacro che rinnova il dolore vissuto dalla nostra città nelle tragiche giornate dell'attentato di Tunisi”. È quanto si legge in una nota del Comune. “I terroristi hanno voluto dimostrare di essere in grado di colpire ovunque e chiunque per incutere in ogni persona paura e panico. Ma noi non possiamo e non dobbiamo piegarci a chi vuole precipitare la nostra vita nel baratro dell'orrore e della violenza”. E poi l'appello: “Chiamiamo tutti i cittadini torinesi a manifestare solidarietà alla Francia e alle sue vittime e per dire con una voce sola no al terrorismo convocando una manifestazione cittadina oggi alle 17 in piazza Castello”. In segno di solidarietà a Palazzo Civico e in tutti gli edifici comunali saranno esposti i vessilli a lutto. Sulla Mole Antonelliana sarà issata la bandiera francese e alle 21.20 le luci d'artista saranno spente per 10 minuti per ricordare l'ora di inizio della notte di terrore parigina.
“Dobbiamo immediatamente manifestare la solidarietà al popolo francese per dire no al terrorismo – afferma il sindaco e presidente dell’Anci Piero Fassino, che rinnova il ricordo della strage del Bardo e delle vittime torinesi e piemontesi -. Chi ha compiuto questi attentati ha voluto dimostrare di poter colpire ovunque e chiunque per incutere terrore, per questo chiamiamo tutti i cittadini a manifestare: l’unico modo per sconfiggere la paura è non piegarsi e stringersi in un grande abbraccio di solidarietà”. “I fatti di Parigi – scrive in una nota Sergio Chiamparino - ci dimostrano che, lungi dall'essere debellato, il terrorismo è sempre più forte: per sconfiggerlo bisogna reciderne le radici, e le radici affondano in quel tormentato scacchiere mediorientale in cui evidentemente la politica portata avanti per decenni dall'Occidente ha avuto effetti opposti a quelli per i quali si era mossa. Il terrorismo sarà sconfitto solo da forze uguali e contrarie nate in quegli stessi Paesi che lo alimentano, non saranno certo azioni esterne a debellarlo. Bisogna quindi evitare di rispondere a questi atti cadendo nella trappola che gli stessi terroristi vogliono montare, cioè la politica "dei muri", delle chiusure e delle contrapposizioni frontali, senza però sottovalutare tutte le misure di sicurezza che vanno messe in campo per tutelare la vita delle persone”.
Ma per il governatore piemontese oltre alla vicinanza “e a mostrare che non abbiamo paura”, occorre capire la cause di tale virulenza terroristica. “Ci vuole una seria riflessione sulle politiche dell'Occidente e dell'Europa negli ultimi 20 anni nei confronti di quel che sta accadendo in quella parte cruciale del mondo”, ha affermato nel suo intervento ad un convegno organizzato a Torino a conclusione delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione. “L'esportazione della democrazia ha portato e sta portando effetti opposti rispetto a quelli proclamati – h sottolineato -. C'è quindi l'esigenza di capire che in quei Paesi martoriati bisogna sviluppare, insieme alle necessarie azioni militari, anche un'azione politica che non può prescindere dalle condizioni politiche di quei Paesi, perché il terrorismo lo sconfiggono le stesse forze di quei Paesi”. Per Chiamparino, dunque, per sconfiggere il terrorismo “bisogna recidere le radici che stanno in quel tormentato scacchiere mediorientale in cui evidentemente la politica dell'Occidente non ha avuto effetti, o li ha avuti opposti a quelli per i quali ci si era mossi. Bisognerebbe evitare di cadere nella trappola dei terroristi, nella politica dei muri, senza naturalmente sottovalutare tutte le misure di sicurezza e le varie azioni di intelligence, che devono continuare a essere messe in atto”.
Intanto sono state rafforzate anche a Torino le misure di sicurezza. Lo hanno deciso i vertici delle forze dell’ordine in una riunione operativa convocata dal prefetto, Paola Basilone. “Non ci sono elementi di preoccupazione - spiega - riteniamo però doveroso dare un segnale di sicurezza ai cittadini”.