CARTELLINO ROSSO

Critica la Regione Piemonte: punito

Il radicale Manfredi, che è dipendente dell'ente da trent'anni, viene sanzionato per una nota fatta circolare dopo la rocambolesca evacuazione dello scorso settembre. Decurtata un'ora di stipendio. "Atto intimadotorio per chi chiede trasparenza"

Critica la Regione e viene punito. È il caso di Giulio Manfredi, storico militante dei radicali a Torino ma anche dipendente da trent’anni presso quell'ente. E proprio sulle travagliate vicende legate alla realizzazione della nuova sede della Regione Piemonte, Manfredi ha acceso da almeno un decennio il suo faro, meritandosi il soprannome di “Mister Trasparenza”. Ricerche, accessi civici, studi e analisi per comprendere le procedure effettuate e decriptare gli atti pubblicati: ogni documento è passato al suo setaccio e forse per questo è arrivato il momento in cui uno zelante direttore ha deciso di sanzionarlo. Un gesto simbolico, “intimidatorio” secondo il presidente di Radicali Italiani Igor Boni: la decurtazione di un’ora di stipendio per aver leso il decoro dell’amministrazione regionale.

Manfredi è dipendente della Regione dal 1993 e membro della Giunta dei Radicali italiani. La sua colpa è stata di diffondere una nota, ripresa dallo Spiffero, in cui contestava le modalità con cui è avvenuta l’evacuazione lo scorso 22 settembre a causa di un’anomalia nell’impianto antincendio.

“Oggi al Grattacielo ho assistito in diretta a come non si deve fare l’evacuazione di dipendenti e visitatori. Sarebbe stato sufficiente che dagli interfoni presenti in tutti i piani venisse inviato un breve messaggio con l’invito a uscire e con la spiegazione del motivo, un guasto all’impianto antincendio. Invece ci si è affidati al passaparola, senza che ci venisse comunicata alcuna spiegazione” aveva dichiarato Manfredi. Ma la verifica interna non è partita sulle modalità dell’evacuazione ma sulle parole “lesive” del funzionario.  Un episodio, aveva sottolineato ancora Manfredi, “che avviene nel grattacielo in cui sono stati affidati solo agli inizi di settembre i controlli sulla potabilità dell’acqua, in cui i 12 ascensori sono omologati per 16 persone ma si entra a malapena in 10 e non esiste una funzione sui display per indicare in quanti si sale. Un grattacielo per il quale la giunta regionale deve ancora dire parole chiare sul rischio legionella e sul rischio radon nonché rispondere alle Pec radicali su chi paga i costi delle bonifiche”.

Le “parole chiare” non sono mai arrivate, in compenso è arrivata la sanzione a Manfredi, disposta dal direttore del Personale Paolo Frascisco. “Con questo procedimento disciplinare si intende intimidire l’unica persona che su questo tema ha svolto una preziosa operazione trasparenza che la Regione stessa avrebbe dovuto fare e non ha mai fatto” attacca ancora Boni. Intanto la Regione non ha ancora reso noti i risultati delle analisi di potabilità dell’acqua destinata al consumo umano nei bagni del grattacielo; analisi di cui è stato incaricato ben tre mesi fa (Determinazione dirigenziale 1 settembre 2023, n. 766) il Laboratorio Medilabor.